Trisobbio è uno dei borghi più antichi del Monferrato, forse di origini etrusche.

Il paese confina con i territori di Carpeneto, Cremolino, Montaldo Bormida, Morsasco, Orsara Bormida, Ovada, Rocca Grimalda.


In epoca medioevale aveva un proprio sistema di pesi e di misure, e intensi commerci con Tortona e con la Liguria.

Incluso nel dominio feudale degli aleramici,marchesi Del Bosco, verso l’anno Mille, passa poi ai Malaspina e ai Lodrone per via di matrimonio.

Nel 1536, dopo il passaggio ai Duchi di Mantova, il Monferrato, viene privato di piccoli feudi che i Gonzaga mettono in vendita, concedendo titoli nobiliari a ricchi signori, mantovani o genovesi. Così Gian Battista Spinola, genovese, diventa signore di Trisobbio.

All’inizio del ‘700, dopo anni di “guerre di successione”, il Monferrato passa ai Savoia e nel 1748 ai Francesi, con la Pace di Aquisgrana. Con loro arrivano le idee riformatrici che in poco più di cinquant’anni porteranno all’unità politica d’Italia.

Nell’anno 1862, l’edificio si trova in stato di rovina, sino a che, giunti all’inizio del 1900, venne interamente restaurato, su progetto di Alfredo d’Andrade, con ingenti opere, che portarono il castello all’aspetto esterno attuale.

Nel 1989, il castello ed il parco annesso, sono diventati di proprietà del Comune che ha provveduto al recupero e al restauro. Attualmente è adibito a ristorante albergo di charme.

Per la storia più dettagliata rimando alla lettura sul sito del Comune

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