Le Giornate di Primavera 2018 del FAI – Fondo Ambiente Italiano secondo il programma proposto dal Gruppo FAI – Novi Ligure per il 24 e 25 marzo hanno dato la possibilità di visitare “La Centuriona”, la splendida Tenuta di Gavi che nel corso della sua storia plurisecolare è stata anche una delle protagoniste dell’economia vitivinicola di questa zona per la produzione e la diffusione del grande vino bianco prodotto nella nostra terra.

Arrivando da Genova attraverso il passo della Bocchetta e raggiungendo Voltaggio e Gavi in Val Lemme, e quindi Arquata Scrivia e Novi Ligure in Valle Scrivia si incontrano, nei borghi e nelle campagne, palazzi e ville rinascimentali i cui nomi sono legati alle più celebri famiglie patrizie genovesi come: Balbi, Adorno, Spinola, Negrotto, Pallavicino, Cambiaso, Giustignani, Centurione, Serra.

E qui il pensiero corre subito a quel tempo fastoso che dalla metà del Cinquecento a tutto il Seicento vide queste famiglie gareggiare tra loro per dare alle strade di Genova e alle colline dei suoi dintorni quella serie di meravigliosi palazzi e tenute di campagna che le valsero meritatamente l’appellativo di Superba.

La più tipica tra le ville-fattoria di quell’epoca è sicuramente La Centuriona di Gavi che conserva nei particolari architettonici il segno inconfondibile di una leggiadra nobiltà. La Centuriona si staglia imponente lungo l’antica strada di collegamento che da Novi conduceva a Genova, nel tratto tra Gavi e Carrosio.

La favorevole posizione dell’edificio, dal quale si può controllare il tracciato sottostante, ha fatto pensare ad una sua antica funzione di torre di guardia. La sua costruzione – attribuita in passato al potente Adamo Centurione, banchiere del re di Spagna Carlo V – risale alla seconda metà del ‘500 e alla volontà dei nobili genovesi Centurione, cui si succedono i Lomellini, i Cambiaso e gli attuali proprietari.

Il complesso, trasformato nei secoli dalle importanti famiglie che l’hanno posseduto, comprende anche una torre, una cappella gentilizia e diversi edifici destinati ad attività legate alla conduzione agricola delle cascine e dei possedimenti circostanti.

Questi edifici si articolano attorno ad un cortile chiuso che, sul lato nord, ospita la residenza padronale che al piano nobile guarda la valle attraverso una grande stanza loggiata. La leggenda sorta intorno alla Centuriona con i miti dell’Olgiati, di Adamo Centurione e del marchese Cambiaso, è stata ricollocata nella reale dimensione storica nella quale, effettivamente, si trovava.

Una storia minore, forse, ma sicuramente inedita. Una testimonianza oggettiva sulla vita dei magnifici proprietari e delle loro famiglie: Centurione, Lomellini e Cambiaso.

Un’indicativa rappresentanza di quella leadership posta alla guida del governo oligarchico dell’antica Repubblica di Genova che abitò anche il palazzo della Centuriona.

Fra questi, sono emersi tre dogi biennali, diversi senatori, alcuni monsignori e persino il primo Maire di Genova il quale, dimorando alla Centuriona, diede il benvenuto a Napoleone quando questi fece il suo trionfale ingresso in città. Storia di nobili, contadini, devastazioni, e carestie. Tutto questo nell’arco di quasi cinque secoli di storia… fra Genova e Gavi.

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