Acqui Terme è un’affascinante località termale già rinomata in epoca romana per le sue acque fumanti, incastonata come un raro gioiello tra vigneti e paesaggi riconosciuti nel 2014 Patrimonio Mondiale UNESCO, per la loro bellezza mozzafiato, nel territorio dell’Alto Monferrato, ricco di suggestioni ambientali, paesaggistiche, artistiche ed eno-gastronomiche.  Gli imponenti resti dell’acquedotto romano che si stagliano lungo il corso del fiume Bormida testimoniano come l’acqua sia sempre stato l’elemento vitale di questa città, che offre ai suoi visitatori un’invidiabile combinazione di benessere, arte, cultura, storia, eccellenze gastronomiche, charme ed accoglienza Italiana che la rendono una destinazione unica ed accattivante.

Acqui Terme una vera e propria oasi del respiro, incontaminata dal punto di vista ambientale, ricca di parchi e giardini e di percorsi naturalistici che facilitano il recupero ottimale della funzionalità respiratoria con un’acqua termale unica in Europa. Situata sulla sponda sinistra del fiume Bormida, al margine sud-occidentale della Provincia di Alessandria, all’altitudine di m. 164 s.l.m. e con una popolazione che supera le 20.000 unità, la città di Acqui Terme si estende per un’area di Kmq. 33.42. Il paesaggio è dominato da dolci colline, sulle cui pendici prevale la coltivazione della vite. Nella parte pianeggiante si sviluppa il nucleo urbano. Il territorio comunale confina a nord con la Provincia di Asti e con i Comuni di Alice Belcolle e di Ricaldone, ad est con i Comuni di Strevi e Visone, a sud con Visone, a sud con Visone, Cavatore e Melazzo, ad ovest con Melazzo, Terzo e la Provincia di Asti.

Origine del nome del Comune

Il nome attuale deriva da quello latino Aquae Statiellae che i Romani attribuirono alla città da loro fondata, nel territorio già dei Liguri Statielli, attorno alle sorgenti termali, nel II secolo a.C. Dalla tarda antichità compare come Acquis che in volgare sarà poi Acqui. Con decreto del Presidente della Repubblica del 16 marzo 1956 viene aggiunta la denominazione Terme.

Edicola e Piazza della Bollente

L’intervento dell’amministrazione comunale guidata da Giuseppe Saracco trasformò radicalmente tra il 1870 ed il 1880 l’antichissima area sorta intorno alla fonte omonima demolendo anche il Ghetto. All’ingegner Ceruti si deve l’edicola-tempietto in stile eclettico. La via Saracco e delimitata dal Palazzo di Giustizia e da quello che ospitava la Sinagoga.

Bella e da vedere assolutamente la fontana a più livelli proprio accanto alle Terme

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