Ieri pomeriggio, in quel di Carrosio (AL), nei pressi della chiesa parrocchiale, c’era il punto di ritrovo per un altro appuntamento con le #InvasioniDigitali nel novese.
Con la presenza della promotrice, Barbara Gramolotti, del Distretto del Novese; dell’agronomo Alberto Mallarino; del Sindaco, Valerio Cassano.
Con la partecipazione di un folto gruppo di “invasori”. Per quale primaria destinazione? Ebbene, ci sono luoghi, per i quali è stato coniato il termine “geositi”, in cui il paesaggio è connotato in modo forte dall’aspetto geologico e geomorfologico, in cui le forme scolpite e modellate dalla natura raccontano storie di un passato lontanissimo.
Luoghi che sono patrimonio naturale, paesaggistico, scientifico del territorio. Uno di questi luoghi è a Carrosio con il geosito la “parete rocciosa” che è punto di riferimento mondiale per datare altre rocce in un determinato intervallo geologico.

Il percorso ha seguito il tracciato del sentiero 490, prendendo la via che costeggia la chiesa e scendendo verso il Lemme; superato il ponte sul torrente, il cammino è proseguito sulla stretta strada asfaltata che arriva alla cascina Rocchetta, proseguendo poi sulla carrareccia che piega sulla sinistra, allontanandosi dal corso d’acqua.
Il sentiero che si snoda tra la vegetazione, supera un paio di tornanti e giunge al geosito di Carrosio che rappresenta il limite tra Paleogene e Neogene ed è datato a 23,03 milioni di anni.