Le 4 porte tra le mura

PORTA DELLA VALLE

Era posta sulla strada che conduce a Basaluzzo. Era detta anche di San Francesco dal nome del vicino convento.
A Porta della Valle funzionava un mulino pubblico.
Fu danneggiata dai colpi di cannone durante la battaglia del 15 agosto 1799.

PORTA GENOVA

Si trovava presso la Chiesa di S. Andrea, sulla strada della Lomellina che, attraverso il passo della Bocchetta, portava al mare.
All’interno era presente un altare e sulla parte sinistra sorgeva il lavatoio pubblico (oggi non più esistente)

PORTA DELLO ZERBO

Porta Zerbo

Era detta anche di San Pietro, si trovava alla fine dell’attuale via Roma.
La chiave di questa porta è probabilmente quella conservata nell’Ufficio parrocchiale di San Pietro.
Porta Zerbo riuscì a resistere alle cannonate degli Austro-Russi. Un’altra testimonianza della battaglia è presente in via Roma: una palla di cannone è ancora conficcata tra le mura di un palazzo.

PORTA POZZOLO, DELLA STRADA

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Era chiamata anche “dei Cappuccini” e “della Strada” perché in passato la strada più importante era la via dei Girardenghi (l’attuale via Girardengo)

Dal XVII secolo si svolse, a Novi, 4 volte all’anno, un’importante fiera detta “del cambio” durante la quale i ricchi stranieri (banchieri) scambiavano tra loro le diverse monete in uso nei territori limitrofi.
Ospitare persone illustri fu uno dei motivi che spinsero i ricchi genovesi ad abbellire la città, facendo costruire strade realizzate con pietre e ciottoli del torrente Scrivia e palazzi affrescati.

Di solito i palazzi genovesi erano costruiti su 4 piani.

SERVITU’ – PIANO NOBILE – PRIMO AMMEZZATO – SERVIZI – INGRESSO

I palazzi più prestigiosi avevano la facciata rivolta verso nord e l’interno ed i giardini a sud.

PALAZZO BRIGNOLE (DELLA DOGANA)

La facciata conserva eleganti portali in pietra arenaria.
Si notano 3 diversi strati di intonaco, di colore diverso. In origine si pensa che la decorazione fosse arricchita da finte inferiate e colonne, collocati fra le finestre.

PALAZZO DEI FRANCHI

Possiede l’affresco più antico (1400) nel quale sono rappresentati scene legate alla mitologia Greca.
Si notano momenti di una battaglia ed Orfeo che, suonando la lira, rende inoffensivo un leone.

PALAZZO NEGRONE

Immagine da Wikimedia

I meravigliosi affreschi sono stati realizzati con una tecnica particolare (trompe l’oeil) che li fa apparire tridimensionali.
Al centro della facciata si notano 2 meridiane.
La prima risale al periodo napoleonico, la seconda (più antica) è arricchita da pitture rappresentanti i segni zodiacali. Sopra le due meridiane è rappresentata la dea Minerva che conduce il carro del sole.

PALAZZO NEGROTTO-CAMBIASO

Immagine tratta da Wikimedia

È nato dall’unione di 2 palazzi, e ciò si nota bene dal retro. Sul fronte di piazza Dellepiane di nota solo la mancata simmetria delle finestre.
Sulla facciata sinistra appare una lapide che ricorda la visita del papa Pio VII a Novi nel 1815.
Il palazzo fu acquistato da Mariano Dellepiane nei primi anni del 1900.
Il retro fu trasformato in opificio: si notano ancora resti delle macchine usate per la tessitura.

PALAZZO DURAZZO

Immagine tratta da Wikipedia

Gerolamo Durazzo trasformò la collina del castello, in quei tempi spoglia e incolta, in un meraviglioso giardino.
Si narra di una leggenda: il 15 agosto 1799 Novi fu teatro di un’aspra battaglia combattuta tra Austro-Russi e Francesi. Il generale francese Joubert , ferito gravemente, fu soccorso ed ospitato a palazzo Durazzo: poco tempo dopo morì e il suo corpo fu trasportato in Francia… ma pare che il suo spirito aleggi ancora fra quelle mura.

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