Via Antonio Gramsci, a Novi Ligure, per quello che è il senso di marcia consentito ai veicoli, porta direttamente in centro, al cuore della città. Percorrendola lungo il suo tragitto si possono trovare diversi palazzi storici della città. Sul lato sinistro vi è anche la sede centrale delle Poste, verso la fine lo storico palazzo del Collegio San Giorgio, ormai chiuso da qualche anno. Su via Gramsci, via residenziale per eccellenza nel secolo XVIII, si affacciano anche importanti edifici nobilari appartenuti a quella aristocrazia che contribuí ad elevare Novi a ruolo di importanza strategica nel territorio ligure: al civico n.19 Palazzo Tursi nacque Paolo Giacometti.
Palazzo Tursi
Sec. XVII: Non si conosce l’anno preciso di edificazione dell’immobile i pochi interventi edilizi successivamente realizzati consentono ancora una chiara lettura dell’impianto originario di epoca settecentesca. L’edificio appartenne alla famiglia Tursi.
Sec. XX 1910: Il palazzo é di proprietá della famiglia Giuslardi. Nei primi anni del secolo l’immobile era di proprietá del Banco di Novi Ligure che aveva acquistato l’immobile da Alberto Pavese.
Palazzo Pavese
Il palazzo risale agli ultimi anni del secolo XVII. I pochi interventi edilizi realizzati nelle epoche successive rendono ancora leggibile l’impianto originario.
Nel 1910 Il palazzo é di proprietá di Eugenio Roncati che acquistó l’immobile da Placida Pavese ved. Pozzoli. Si sottolinea che sul prospetto verso il cortile é ancora ben documentata, anche se incompleta, la decorazione originaria: pressoché intatto é la zona del cornicione del sottotetto trattato a motivi vegetali a traforo e in quella dell’ultimo ammezzato, intorno alle finestre del quale sono disposte riquadrature con motivi a girali tra cartelle di un rosso molto intenso.
Palazzo Gentile
Sec. XVII XVIII – Non si conosce l’anno preciso di edificazione dell’immobile; trasformazioni successive ed anche recenti hanno alterato l’impianto originario. Secondo alcune fonti a stampa la committenza del palazzo fu la famiglia Gentile.
Nel 1910 Il palazzo é in proprietá di Torielli Francesco.
Palazzo Franzosi Ricolfi – Doria
Risale probabilmente al XVIII secolo la costruzione dell’edificio ma non si hanno dati circa il progettista.
nel 1811 L’immobile risulta di proprietá di Matteo Franzosi
nel 1901 L’immobile é di proprietá del Marchese Ricolfi Doria
nel 1933 Nell’immobile trova sede il Comando di Compagnia dei Carabinieri. Sulla volta del salone di rappresentanza del piano nobile si stende una inconsueta decorazione “a rovine” degna di nota.
Palazzo Balbi
Non ci é noto il nome del progettista e neppure la data di costruzione dell’edificio, ma il palazzo, che in origine appartenne alla famiglia Balbi, conserva alcune soluzioni distributive tipiche dell’architettura genovese tra il ‘600 e il ‘700, ma l’apparato decorativo dei prospetti é privo dei mensoloni binati posti a sostegno del cornicione assai frequenti nelle architetture liguri. Perduta la decorazione originaria sul prospetto di via Gramsci, essa é ancora leggibile a livello di frammento sul prospetto verso il cortile: all’altezza del piano terreno si possono infatti scorgere tracce di un affresco a decorazione monocroma verde che finge uno zoccolo a bugnato, motivi a conchiglia e cartouches e forse anche lesene sono invece ubicati tra le finestre del primo ammezzato. La decorazione é invece completamente perduta in corrispondenza del piano nobile che ha subito probabilmente alla fine del secolo XVIII una ristrutturazione di facciata nel corso della quale sono state modificate le aperture.
Nel 1910 Il palazzo é di proprietá del Signor De Negri, recenti interventi hanno nascosto alla vista il fondale del giardino su cui si apre una grande nicchia ubicata in posizione baricentrica. Sotto il profilo architettonico tra questi edifici emergono Palazzo Spinola di Variana per l’arioso logiato da poco restaurato e per il bel fondale dipinto che si apre sul cortile.
Palazzo Spinola di Variana
Sec. XVII Il palazzo, costruito nel XVII secolo, rappresenta un esempio di edilizia aulica ormai lontano dagli attributi tipologici dell’architettura genovese di questo periodo.
Sec. XVIII Risale al secolo XVIII secolo il loggiato composto da sette arcate che si affaccia sull’area di pertinenza. L’ipotesi di assegnare al settecento la costruzione del loggiato é avvallata dall’uso del pilastro a pianta quadrata che contrasta fortemente con le colonne impiegate invece a piano terra; anche gli elementi della ringhiera della scala che collega l’androne di ingresso con il loggiato rieccheggiano motivi decorativi tipici del ‘700. Alla fine di questo secolo risale lo stemma della famiglia Spinola di Variana dipinto sul fondale che conclude il cortile, l’ottima qualitá ideativa dell’affresco sembra confermare le fonti arali che attribuiscono la decorazione alla mano esperta dei Muratori.
Sec. XX Intorno alla prima metà del XX secolo il palazzo é sede della Prefettura.
Il tratto finale di Via Gramsci che va ad immettersi direttamente in Via Girardengo