Tassarolo, in provincia di Alessandria, quale villaggio, ossia vicus, ha certamente origini romane legate a Libarna, come i reperti archeologici chiaramente testimoniano.
La sua storia documentata, tuttavia, parte da una bolla del Pontefice Innocenzo II del 13 aprile 1143 con la quale il Papa concede la “Libertas Romana” ossia la protezione apostolica al Monastero Benedettino di S.Maria di Castiglione, in diocesi di Parma, del quale la Chiesa di Tassarolo era dipendente.
Il Castello, fu costruito intorno ad una torre rotonda già facente parte del “Limes Bizantino” e per la sua rilevanza strategica, nel XIII secolo fece di Tassarolo un territorio aspramente conteso fra Alessandria e Genova subendo più volte assedi e devastazioni.
I Castagna nel 1367 vendettero il castello e la sua giurisdizione ai fratelli Adamo, Galeotto e Carozio Spinola. Il 20 novembre 1532 l’Imperatore Carlo V confermò l’investitura ai fratelli Agostino, Carlo e Bartolomeo Spinola sul Feudo di Tassarolo e Marcantonio Spinola nel 1560 ottenne dall’Imperatore Ferdinando I che Tassarolo fosse inalzato a Contea con tutti i diritti inerenti alla qualità di Conte del Sacro Romano Impero e tra gli altri il privilegio di battere moneta propria.
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