Non so dire da quanti anni io percorra la strada che taglia il paese di Viguzzolo e, uscendo da esso, si dirige verso Castellar Guidobono. Alla mia destra ho sempre visto ed ammirato la bella Pieve romanica.

Mai, dico mai, mi sono fermato con l’intento di farvi ingresso e scoprirne l’autentica bellezza, pur nelle sue ridotte dimensioni. Questa mattina non ho più resistito, forse perché attirato dalla porta aperta.

Così vi ho fatto una visita interessante, scattando anche qualche foto a testimonianza.

La Pieve di Viguzzolo, dedicata a Santa Maria Assunta, in stile romanico, è certamente il monumento più importante del paese e uno dei più interessanti del Tortonese; fu costruita probabilmente nel secolo XI all’esterno dell’antico abitato, anche se un documento dell’893 attesta che già allora esisteva nella zona un edificio di culto.

La presenza di elementi architettonici anteriori al Mille convalida l’ipotesi che sia stata costruita utilizzando materiale di una chiesa più antica che doveva sorgere nelle vicinanze.
Dopo un periodo di sviluppo e importanza fra XII e XIII secolo, la pieve cominciò ad essere abbandonata: alla fine del XIII secolo infatti, Viguzzolo era già Comune e si preferì come luogo di culto l’oratorio di San Bartolomeo, posto al centro dell’abitato e dunque più comodo. Con il tempo San Bartolomeo divenne chiesa parrocchiale e la pieve, avendo ceduto tutte le sue fonti di reddito e usufruendo solo dell‘elemosina del Comune e dei benefattori, fu ridotta in condizioni miserevoli.

Nel 1570 fu riparato il tetto, ma la situazione di incuria continuò a crescere con l’andare del tempo e bisogna attendere i restauri del nostro secolo per recuperare l’aspetto originario: dal 1935 al 1938, sotto la guida di Carlo Ceschi, la chiesetta romanica fu riportata al suo aspetto originario e fu poi dedicata ai caduti della Grande Guerra come “Parco della Rimembranza”. Negli anni novanta, il parco antistante è stato rifatto e trasformato nell’attuale giardino con piante da frutto selvatiche che erano probabilmente quelle originarie.


Dal punto di vista stilistico, la Pieve di Viguzzolo è una costruzione romanica, semplice e ben proporzionata, a tre navate terminanti con absidi semicircolari (l’unica originale è quella centrale, quella di sinistra e’ stata ricostruita durante i restauri) e tetto a doppio spiovente.
La facciata, decorata da archetti pensili divisi irregolarmente da sottili lesene, presenta una porta ad arco a tutto sesto e un occhio circolare, probabilmente costruito, come il piccolo campanile a vela, in epoca successiva.

I muri laterali non presentano alcun segno di decorazione, mentre quelli della navata centrale e dell’abside maggiore sono anch’essi decorati da lesene e archetti pensili nei quali si aprono finestre a doppia strombatura.
All’interno le navate sono divise in quattro campate da pilastri di forma quadrangolare con semicolonne addossate e contrapposte.

Il crocifisso ligneo

Nell’abside centrale sono presenti tracce dell’unico affresco della chiesa, raffigurante un Cristo Pantocratore tra i Santi Cosma e Damiano, risalente all’XI secolo. Da alcuni anni è stato qui sistemato un Crocefisso ligneo del XVI secolo, molto interessante non  solo per il materiale in cui è stato scolpito (legno di noce la croce e legno di fico il corpo), ma soprattutto per il fatto che la testa, grazie ad uno snodo posto alla base del collo, può muoversi dall’alto verso il basso: gli studi effettuati durante il restauro hanno confermato  che probabilmente veniva utilizzato durante i processi dell’Inquisizione che anche a Viguzzolo aveva una sua sede.


Nella navata di è stata sistemata invece una tomba “a cappuccina” ritrovata a Viguzzolo nel 1991: si tratta di una sepoltura diffusa tra il periodo tardo romano – alto medievale, così definita perché gli embrici – i grossi mattoni con cui fu costruita – che oggi si trovano attorno alla tomba erano posti sopra ad essa a formare un tetto che ricordava appunto il cappuccio dei frati.

La tomba “A CAPPUCCINA”

Nella navata di destra si apre l’accesso alla cripta costituita da tre piccole navate scandite da colonnine e capitelli cubici di pietra che reggono volte a crociera.

Nonostante la datazione incerta, si pensa sia stata costruita posteriormente alla pieve con elementi più antichi di recupero.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.