Tratto da uno scritto pubblicato sulla rivista OLTRE uscita nel mese di GENNAIO-FEBBRAIO 2018

Nell’abside della chiesa parrocchiale di Villalvernia si trova un dipinto su tela datato fine XVI secolo e raffigurante l’Assunzione della Vergine, tornato di recente da un restauro che ha reso alla comunità un’opera di gran lunga più fedele all’originale.

E’ stato riconosciuto da tempo che il pezzo richiama lo stikle del Trittico di Agneto, tavola datata 1604 ed esposta nel Museo d’Arte Sacra di Palazzo Spinola a Rocchetta Ligure, ma è grazie al contributo delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Torino e Cassa di Risparmio di Alessandria che si va ad aggiungere un altro tassello alla produzione del Maestro di Agneto, Giovanni Buratino o Barattini, appartenente ad una famiglia originaria di Sant’Agata Fossili.

Il suo recupero è stato affidato a Koinè Conservazione Beni Culturali e si è svolto nel loro laboratorio ai Doks Dora di Torino nel periodo da ottobre 2016 ad aprile 2017. A seguito della campagna diagnostica di prassi gli operatori hanno segnalato un alto grado di complessità dell’intervento, date le condizioni fortemente compromesse delle superfici.

Ad esempio ampie zone mancanti nei volti – tra cui quello della Madonna, la mandorla e gli angeli immersi nelle nuvole -, pazientemente integrate o ricostruite, naturalmente l’integrazione è stata resa riconoscibile con un tratteggio verticale ad acquerello e successivamente tonalizzato con i colori a vernice. Gli interventi di pulitura, di ripristino e di applicazione di prodotti protettivi hanno interessato anche la cornice, che riporta lo stemma del Vescovo Gambara. L’opera restaurata è stata presentata alla comunità il 18 giugno 2017 nell’ambito della visita pastorale del Vescovo Mons. Vittorio Francesco Viola.

A margine di quanto descritto mi preme dire che l’opera per l’altezza in cui è posizionata e perché entrando in chiesa rimane nascosta dal tempietto dell’altare, non risulta facilmente apprezzabile alla vista.

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