Certi luoghi sono un condensato di storia per gli argomenti che trattano e per ciò che in essi vi è contenuto. Stavolta il pensiero e la dedica di questo post va al Museo dei Campionissimi di Novi Ligure.

Fu inaugurato nel 2003 e realizzato dal Comune di Novi Ligure grazie all’intervento dell’Unione Europea, della Regione Piemonte, della Provincia di Alessandria e della Fondazione Museo della Bicicletta. Può essere considerato come il più grande omaggio alla storia della bicicletta e del ciclismo, oltre che un modo per ricordarne i protagonisti novesi che ne hanno ispirato l’idea: Fausto Coppi e Costante Girandengo.

Il museo è stato allestito all’interno di un capannone industriale risalente agli inizi ‘900, dove era l’Ilva, accanto al centro della città. Nel suggestivo allestimento di Mauro Porta il museo è “sospeso” al limite della  scalinata all’ingresso. Una speciale “pista” centrale divide e organizza lo spazio espositivo, ma soprattutto rappresenta l’evoluzione del “fondo stradale”: dalla terra battuta, all’acciottolato, all’asfalto, fino ai moderni materiali delle piste da ciclismo.

Sono 40 le biciclette che, poggiando su fondi diversi, raccontano l’evoluzione tecnica della bicicletta, fin dal primo esemplare in legno sul modello disegnato a fine del ‘400 da Leonardo da Vinci fino agli ultimi prototipi al titanio.

Nelle ampie sale a lato della pista trova spazio un’ideale storia del Giro d’Italia attraverso immagini e pagine di giornali (Gazzetta dello Sport e Tuttosport) che introduce al tributo reso dal Museo ai due campioni di Novi.

Vengono proiettati filmati d’epoca, testimonianze visive e sonore delle loro imprese sportive che scorrono su megaschermi. Sul fondo della sala centrale una curiosa esposizione di biciclette legate ai mestieri come quella del venditore di caldarroste, la bicicletta dell’arrotino, quella destinata al trasporto delle bombole del gas o la bici del fornaio.

Ai due lati dell’ampio spazio espositivo centrale si aprono quattro sale di cui due destinate a esposizioni temporanee e due museali ma di taglio diametralmente opposto: la Sala dei Campionissimi, dedicata ala memoria di Fausto Coppi e Costante Girardengo, con cimeli e testimonianze inedite della loro gloria di campioni ma anche del loro quotidiano di persone; le Sale audiovisive presentano al pubblico filmati d’epoca, nonché testimonianze visive e sonore di arrivi spettacolari o duelli epocali.

Sono visibili 8 totem multimediali che consentono il primo livello di approfondimento e personalizzazione della visita. Attraverso un menù di filmati è possibile arricchire le informazioni circa i pezzi esposti o rivivere momenti importanti della storia del ciclismo su strada, su pista, o su sterrato, nelle sezioni dedicate al ciclocross e alla mountain bike.

L’atrio al piano terra funge da area di servizio al visitatore, con le casse, la biblioteca, l’area del Museum Shop, la zona lettura e una sala dedicata alle biciclette disponibili per il visitatore che – dopo aver approfondito la storia del mezzo – voglia percorrere la città dei “campionissimi” su due ruote.

Un consiglio, non fermatevi alla sola lettura di queste parole descrittive od alla visione delle immagini qui riprodotte. Piuttosto, trovate il tempo di farci una visita, che vi piaccia o meno, l’avrete visto coi vostri occhi e potrete dirne la vostra impressione.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.