Il territorio tortonese è al centro di un sistema dolci colline e piccoli borghi poco frequentati, considerato da sempre terra di confine. Nell’ultima fascia nord-orientale della provincia di Alessandria, insinuato tra Lombardia, Emilia Romagna e Liguria, è da sempre importante crocevia di strade e di genti. Al centro della sua area geografica si trova Tortona.
È un territorio particolarmente fertile e vocato alla coltivazione della vite. La produzione del vino è testimoniata dai ritrovamenti di anfore vinarie risalenti all’epoca degli antichi romani. E in epoca medioevale, dalla presenza di un torchio per pigiare le uve, presso il monastero delle suore di S. Eufemia, risalente al 1198.
Proprio la vitivinicoltura rappresenta una delle voci predominanti dell’economia dei Colli Tortonesi, contribuendo in modo determinante alla tipicità del paesaggio. Sfruttando le elevate potenzialità agronomiche, climatiche ed enologiche del terreno, si ottengono pregiati vini che rispettano la varietà di uve presenti nel vitigno tortonese: Barbera, Cortese, Timorasso e Dolcetto.
È un territorio prezioso per la ricchezza produttiva che ha sempre saputo esprimere. Sulle colline della Bassa Val Curone e ai piedi della valle si è stabilita la frutticoltura che offre una florida produzione di pesche, fragole e ciliegie.
Il tortonese è un’area ricca di storia, cultura, bellezze naturali, sapori e arte in cui si fondano usanze e tradizioni di ben quattro regioni italiane, (tre di confine una di appartenenza). In tutto il territorio si possono trovare i segni tangibili di questo patrimonio che va cercato e scoperto percorrendo le sue valli, visitando i suoi antichi borghi e i paesi posti sulle colline o a fondovalle. Cibo, buon vino, ma non solo. Questa è anche la terra di un grande artista, Pellizza da Volpedo, autore del “Quarto Stato”, del quale si può visitare lo studio museo, a Volpedo appunto, e seguire un itinerario tra i vicoli del borgo dove sono state collocate alcune riproduzioni del pittore nei luoghi dove le dipinse. Un altro grande personaggio italiano è nato da queste parti, a Castellania, Fausto Coppi. Nel suo paese natale si può visitare la casa natale, un viaggio intimo e riservato nella vita di quello che è stato forse il più grande campione del ciclismo italiano.
E poi ancora castelli e paesaggi rustici, così diversi dalla perfezione quasi geometrica delle Langhe, e più simili a quel Basso Monferrato che da qui non dista poi molto. Boschi alternati a colline pettinate da filari di vigna, borghi belli nella loro semplicità, torrenti che tagliano il paesaggio come in un dipinto di Pellizza da Volpedo, pievi romaniche e piccoli ristoranti che offrono una cucina genuina, del territorio che, a novembre, esplode grazie ai profumi del tartufo che qui cresce ed è protagonista.
Dalla Val Curone, con le chiese di Viguzzolo e Fabbrica Curone, il castello di Brignano, e San Sebastiano Curone, grazioso paesino fatto di vicoli stretti e case tinta pastello, alla Val Borbera, terra di castelli (su tutti quello degli Spinola) e edifici barocchi, passando per piccoli paesi come Monleale e Montemarzino, i Colli Tortonesi vanno scoperti, magari in bici, tra una cantina e l’altra, tra un ristorante e un tuffo nella Storia. Una terra di confine, patria di nobili vini, che va scoperta con calma per poterla apprezzare nella sua semplicità senza fronzoli.