Magnificat: salita alla cupola del santuario di Vicoforte. Non solo barocco: il Monregalese e la decorazione a tema religioso, tra grandi chiese barocche e piccole cappelle tardo gotiche
Una buona occasione per visitare luoghi di rilievo artistico, storico e religioso è stata una gita organizzata dal gruppo FAI di Novi Ligure.
La prima parte della giornata si svolge al santuario di Vicoforte (CN). Una visita emozionante per conoscere, gradino dopo gradino, gli aspetti architettonici, storici e artistici di questo eccezionale monumento.
Per alcuni è stato possibile raggiungere la sommità dell’edificio progettato dall’architetto Ascanio Vitozzi nel Seicento e completato nella prima metà del secolo successivo.
A partire dal 2015 e per alcuni periodi dell’anno è possibile vedere da vicino la cupola del santuario e gli oltre 5.000 metri quadrati del mirabile affresco settecentesco, capolavoro del pittore veneto Mattia Bortoloni (1696-1750), aiuto di Tiepolo.
Il progetto culturale Magnificat, che ha consentito la messa in sicurezza del percorso di salita, permette di visitare la cupola, la più grande al mondo tra quelle di forma ellittica e la quinta in assoluto per dimensione. Il percorso lungo (durata 2 h) raggiunge la sommità dell’edificio (75 metri) e consente di godere di una vista mozzafiato dall’alto della lanterna. Il percorso breve (durata 1 h + visita santuario) consente un suggestivo affaccio sulla cupola a circa 23 metri di altezza.
Prima di lasciare il Santuario di Vicoforte ho fatto una visita presso la Cappella di San Bernardo, luogo dove riposano le salme della regina Elena di Savoia, moglie di Vittorio Emanuele III, penultima Regina d’Italia (dopo di lei ci fu Maria Josè moglie di Umberto II, il “re di maggio” che regnò dal 9 maggio al 18 giugno 1946), sono state trasferite ieri da Montpellier, dove è morta nel 1952 a 79 anni e del suo consorte Vittorio Emanuele III, morto in esilio il 28 dicembre di settant’anni fa ad Alessandria d’Egitto.
Dopo una pausa per il pranzo a Vicoforte la giornata è proseguita nella vicina Mondovì (a 10 km di distanza) per ammirare gli affreschi tardo secenteschi della chiesa di San Francesco Saverio, opera giovanile del famoso architetto e pittore Andrea Pozzo (Trento 1642 – Vienna 1709), autore del capolavoro di pittura prospettica della chiesa di S. Ignazio a Roma (un suo quadro è conservato presso la Collegiata di Novi Ligure.
Non solo barocco. Il Monregalese e le sue campagne sono ricchi di cappelle e piccole chiese nelle quali i frescanti dipinsero cicli tardo-gotici. Ne abbiamo visitate due, solitamente chiuse e aperte su richiesta. La cappella di Santa Croce – costruita alla metà del XIV secolo sulla strada tra Vicoforte e Mondovì – contiene un tesoro di affreschi, datati 1450-1460, opera di Antonio “Dragone” da Monteregale, pittore attivo nelle vallate a metà Quattrocento.
Si segnala in particolare, sopra l’altare, la rara iconografia della croce brachiale (o vivente). Infine, prima di lasciare il Monregalese si visiterà la chiesa di San Fiorenzo a Bastia di Mondovì, un gioiello dell’arte gotica che presenta uno dei cicli più importanti del Piemonte: oltre 300 metri quadri di affreschi realizzati a più mani a metà del Quattrocento, perfettamente conservati.