Castellar Ponzano, frazione di Tortona, lo separa da Villalvernia il ponticello sul Rio Vaccaruzza.

L’ attuale centro abitato di Castellar Ponzano si costituì nel corso del XVI secolo intorno gli antichi edifìci fortificati costruiti dalle famiglie nobili tortonesi degli Isimbardi e dei Ponzano. Nel 1766 la località fu concessa in feudo dai Savoia al tortonese Giovanni Francesco Massa Saluzzo.

La chiesa più antica, di origine medioevale, posta nei pressi dell’abitato, fu abbandonata e sostituita dalla nuova chiesa parrocchiale edificata nei primi anni del XVII secolo per ordine del vescovo Maffeo Gambara. L’attuale edificio a pianta centrale fu costruito dal 1863 su progetto dell’ingegnere Nicolo Bruno di Sampierdarena, demolendo la chiesa seicentesca. Nel 1898-99, la cupola che lo caratterizza, originariamente rivestita di ardesia, fu ricoperta completamente in rame. L’interno presenta, oltre all’altar maggiore, altri due altari donati dalla famiglia Guasone. Nell’abside, sono conservate due tele del XVII secolo raffiguranti una Sacra conversazione e un San Gerolamo.

Il castello Isimbardi risale al XIV secolo e presenta sulla facciata una lapide con lo stemma della famiglia. Dotato ancora di fossato e ponte levatoio alla fine del XVI secolo, alla metà del XVII secolo, con l’estinzione del ramo tortonese degli Isimbardi, perse le caratteristiche di edificio fortificato per essere frazionato in diverse proprietà e adibito a funzioni residenziali e rurali.

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La parte di Castello visibile 

Il castello Balbi, invece, apparteneva in origine alla famiglia Ponzano di Tortona e la sua esistenza è documentata fin dal XIII secolo. Ai secoli XIV e XV è ascrivibile l’attuale edificio in mattoni che presenta anche una parte perticata. Nei primi anni del XVI secolo, la militanza dei Ponzano nel partito francese provocò l’occupazione del castello da parte della famiglia Balbi, di origine milanese e di stretta fedeltà sforzesca. Nel censimento del 1541 risulta risiedervi Galeazzo Balbi, proprietario anche di beni alle Bettole di Tortona e a Rivalta Scrivia. Fino al XVII secolo mantenne caratteristiche di luogo fortificando essendo ancora dotato di ampio fossato. Alla metà del XVII secolo, a causa del declino della famiglia Balbi e del saccheggio subito da parte delle truppe francesi nel 1642,  l’edificio era in parte diroccato. Fu acquistato nel 1654 dai nobili fratelli Nicolo Maria e Biagio Busseti di Tortona e completamente restaurato. Nel 1715, fu ceduto dai Busseti in enfiteusi perpetua alla famiglia Guasone che ne divenne definitivamente proprietaria nel 1824, rimanendone in possesso fino alla seconda metà del XX secolo. Negli anni 1976-77 l’edificio fu interamente restaurato dall’attuale proprietario.

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