Oggi passeggiavo a Novi Ligure ed in Via Roma, nei pressi della Chiesa di San Pietro, mi colpisce ogni volta vedere una “palla di cannone” del combattimento che avvenne sul posto nel 1799.

Difatti, all’alba del 15 agosto 1799, un ferragosto torrido, due eserciti si schieravano in battaglia: lunghe righe di uomini oppressi da pesanti equipaggiamenti ed elaborate divise, schiacciati dal pensiero di una sorte incerta.

L’esercito francese, che comprendeva anche truppe polacche ed italiane nelle cui file militava il Foscolo, disposto sulle colline attorno alla città al comando del Generale B.C. Joubert, si trovava opposte le forze Austro-Russe, schierate a nord, agli ordini del Generale A. V. Suvarov: le due forze, per un totale di oltre 90.000 uomini, si affrontavano su un fronte di circa 7 chilometri tra S. Antonio e la Barbellotta.

Gli eventi di quella tragica giornata (in cui si contarono più di 12.000 caduti) portarono alla sconfitta dell’esercito francese che al termine dello scontro fu costretto a ritirarsi verso il forte di Gavi, lasciando sul campo tra gli altri il comandante Joubert, colpito a morte all’inizio della battaglia e sostituito dal Generale Moreau.

Le tracce della sanguinosa battaglia si trovano in Via Solferino (antica contrada del Carmine). Durante il periodo della battaglia, soggiornò nella Casa Norcia,  Ugo Foscolo, l’immobile che ospitò il poeta è facilmente individuabile grazie all’affresco raffigurante la Madonna del Carmelo. Su questa contrada, in particolare sulla chiesa e sul convento dei carmelitani, si abbatterono le “bombe” degli Austro Russi alle prese con i Francesi che presidiavano la nostra città e le sue alture fino a Pasturana e Basaluzzo.

Passeggiando fino a Piazza Dellepiane angolo Via Paolo Da Novi si trova Palazzo Durazzo dove morì il Generale B.C. Joubert.

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