Mi trovo a transitare di sovente dalle parti di Fresonara. Ci vado davvero occasionalmente. Così ho deciso di farci quattro passi per respirarne l’aria.
Confina con i paesi di Basaluzzo e Bosco Marengo ed è divisa dal comune di Predosa dal torrente Orba, in cui si immettono piccoli canali artificiali quali il Bedale (Canale Pio V, costruito per l’irrigazione dei prati) e il Rio Cervino (utile per il deflusso delle acque piovane).
Il paese è formato da un nucleo centrale, il cui centro storico più antico, partendo da sud ovest (Castello, ovvero Palazzo Trotti) si snoda verso est sino a raggiungere lo slargo della Piazza Vecchia, ove confluiscono gli stretti vicoli le cui abitazioni servivano da contrafforti. In tempi successivi il paese si è allargato verso nord ed allungato sempre verso est, raggiungendo la Strada Provinciale 180 che fa da circonvallazione nella direzione Alessandria-Novi Ligure.
Ai due storici rioni della Piazza Vecchia e della Piazza Nuova si sono aggiunti, con confini puramente convenzionali, i rioni Paroda e Monumento. Soltanto recentemente le abitazioni hanno superato lo storico confine della Provinciale, creando un nuovissimo quartiere formato da moderne villette circondate da giardino. La campagna si snoda verso sud (da bäss) in direzione del torrente Orba e verso nord (adzora) sino ai confini di Bosco Marengo e Basaluzzo. Si possono incontrare numerose cascine (molte purtroppo abbandonate) che prendono il nome dalle famiglie che vi abitano oppure dai toponimi agricoli in cui si trovano: Zerbonetta, Claudia, Quarti, Giustizia, Ristoppie, Giavina, Sacchetta, Stirparine, Gabriella, Brino, Camere, Libera. Sono aperti al culto religioso tre edifici: la Chiesa Parrocchiale intitolata alla Natività di Maria Vergine, l’Oratorio di San Rocco e la Cappella di San Glicerio. Le attività culturali (teatro, spettacoli di vario genere, mostre) si svolgono nel salone del Teatro Comunale.
Per il testo qui sopra ho attinto dal sito: http://www.loscagnofresonara.it/
La chiesa di San Rocco si trova al centro del paese di Fresonara ed è stata costruita nella prima metà del ‘600; la facciata è a capanna, con due lesene laterali ed un affresco centrale che rappresenta la Madonna col Bambino, San Rocco e San Sebastiano. Nei primi anni del ‘900 è stato aggiunto un porticato poligonale con tre ingressi, due laterali ed uno centrale, sormontato da una balaustra. L’interno è a navata unica con due cappelle laterali a destra. Le volte sono a crocera nella navata, mentre sopra l’area presbiteriale la copertura è a botte con due unghie sagomate. L’altare maggiore in marmo di Carrara è settecentesco, caratterizzato da motivi a volute e dall’immagine a bassorilievo di San Rocco sotto la mensa, al centro.
L’area sulla quale è stata costruita la Cappella di San Glicerio era, nel XVII secolo di proprietà del nobile casato del Grillo. La piccola chiesa misura 50 metri quadri, è formata da una sola navata e presenta, dietro il muro dell’altare, una camera che serve sia da sacrestia sia per il coro. Sopra l’altare rivolto verso est, è posta la nicchia che custodisce San Glicerio, sormontata da un crocefisso. Sul tetto completamente distrutto dai francesi nel 1657 e nel 1799 e poi ricostruito, sono visibili i due pilastri che sorreggono l’arco ove è collocata la campana. La porta d’entrata in origine era posta ad ovest, riparata da un porticato sotto il quale spesso si nascondevano i malviventi. Nel 1822, come riporta la data romana, esso fu abbattuto e la porta fu aperta sulla facciata dov’è attualmente. Nel 1859 al suo interno si accampò, per alcuni giorni, il 2° Reggimento Volteggiatori della Guardia di Napoleone III, che non causò danni. Dal 1980 è deposta l’antica statua della Madonna del Rosario. San Glicerio si festeggia il 10 maggio.
Val la pena citare il bel monumento ai Caduti
Qui c’è giusto qualche cenno al paese. C’è ancor di più da vedere, ma come al solito i miei sono inviti a visitare di persona i luoghi di cui vado parlando.