Santa Maria delle Ghiare o chiesa di San Sebastiano è la chiesa più antica di Pozzolo Formigaro. Essa sorge discosta dal concentrico, accanto all’odierno cimitero, a cui fa da cappella. Ma non è sempre stato così.

Di più ancora, pare, infatti, che l’attuale edificio sorga su una preesistente chiesa, dedicata a san Michele Arcangelo. Il sacro luogo era dipendente dai monaci di Sezzadio, come conferma una bolla del 1182 di papa Celestino III. Nasce qui, proprio in quegli anni, il monastero femminile di Sancta Maria Vallis Clarae, a somiglianza della fondazione cistercense (maschile) di Rivalta Scrivia, voluta da Anscherio nel 1153.

Le monache restano a Vallis Clarae per un centinaio d’anni, poi, a causa delle guerre e dei disordini, lasciano chiesa e convento, affidandoli al rettore di san Martino. Ai primi del ‘600 vengono chiamati da Tortona gli Agostiniani, che provvedono ad ampliare gli edifici e a costruire un ospizio.

Nella seconda metà del quindicesimo secolo vennero affrescate le pareti in terra battuta con immagini di Madonne e di Santi. Questi mirabili dipinti rappresentano Santa Lucia, San Biagio, San Francesco, La Madonna delle Rose la Madonna con il Bambino.

Questi dipinti sono attribuiti alla scuola del Boxilio, si presume che la Madonna con Bambino fosse stata eseguita proprio da uno dei due fratelli Boxilio.

Ora conservati e visitabili nella sala del consiglio presso il castello.

Nel 1600 la chiesa subì vari cambiamenti artistici, internamente divenne quasi rinascimentale. In particolare risalgono a quel periodo le lesene, i capitelli interni, il cornicione e gli archi. Vi fu edificato anche un grande altare, dove si venerava la Madonna delle Ghiare, una statua in legno quattrocentesca, di singolare fattura nel suo simbolismo e valore mistico.

Ora la statua della Madonna delle Ghiaie si trova nella sala del sindaco.

Dopo il ritiro degli Agostiniani, a seguito dell’editto napoleonico del 1807, il complesso passa nelle mani del Comune, decadendo rapidamente. In più, per far luogo al nuovo cimitero, nel 1820 vengono abbattuti il chiostro e il convento, lasciando intatto solo l’antico pozzo all’imbocco della “via del Bosco”.

Dal 1974, però, la chiesa è stata ristrutturata e riaperta al culto. Non rimane più nulla della leggendaria primitiva cappella di San Michele, mentre nella grande chiesa odierna, voluta dagli Agostiniani, si può isolare esattamente l’antico edificio romanico. Infatti, le tracce esterne di una chiesa antica, in seguito incorporata nella chiesa attuale più ampia, sono ben visibili sui lati: una linea di congiunzione che scende d’alto al basso ne segna chiaramente la lunghezza; un’altra linea orizzontale di distacco fra il muro vecchio in terra battuta e la parte superiore in mattoni e pietre alternati, ne segna il limite dell’altezza.

Di questo antico edificio romanico non rimane di caratteristico che il quadriportico all’entrata, poggiato su quattro colonne di arenaria con semplici capitelli senza ornamento. Non ci sono più, nemmeno gli affreschi del ‘400, opera di Francesco Boxilio e della sua scuola, che ornavano le vecchie pareti in terra battuta e sono ora conservati nel palazzo comunale del castello. E neanche la statua della Madonna delle Ghiare è più al suo posto sul grande altare. E’ stata ritirata durante il periodo napoleonico, quando la chiesa è diventata magazzino, e non ha fatto più ritorno.

Piccola nota a margine. Nell’ultimo Consiglio Comunale, in quel di Pozzolo Formigaro, è stata approvata una spesa per un intervento di 200.000 euro. Si tratta di combattere il problema dei piccioni chiudendo con reti interne gli accessi e ponendo dei dissuasori. 

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