Il 10 giugno 1903 l’Amministrazione parrocchiale deliberò di demolire il vecchio oratorio di San Giacomo Maggiore, collocato dal 1584 sul fianco destro della vecchia chiesa parrocchiale dedicata a “Santa Maria del Mercato”, per consentire il completamento del lato settentrionale della nuova chiesa. Il 20 giugno 1903 il parroco don Vespa propose al Capitolo di San Giacomo la demolizione dell’Oratorio esistente e di edificarne uno nuovo nelle vicinanze del torrente Stanavazzo, “non meno lungo, largo e alto dell’atterrando”.
Esternamente la nuova costruzione si presenta in muratura di mattoni con facciata a capanna sormontata dal campanile posto centralmente sopra l’ingresso. L’interno si presenta in stile neoclassico con una navata centrale sormontata da volta a botte e due navate laterali più corte rispetto a quella centrale. Una balaustra in marmo bianco separa la zona dell’altare, anch’esso in marmo. Sopra l’ingresso vi è il coro. Gli arredi provengono, in parte, dal vecchio Oratorio. Apparteneva alla Confraternita di San Giacomo, la più antica e già presente nel 1584, anno di costruzione del vecchio Oratorio.
I Confratelli indossavano tunica di “tela cruda” ossia di “canapa greggia” con cappuccio che copriva loro la testa e il viso e un cordone legato alla vita che scendeva fino a toccare terra; praticavano una rigida disciplina liturgica e spirituale, non tralasciando, però, di adoperarsi per opere di carità.