Per un breve giro di Vercelli parto dalla stazione ferroviaria dove mi attira ed apprezzo molto la lunga fila di biciclette posteggiate.

E penso alle mie zone, ai miei paesi, alle terre di Fausto Coppi, dove le biciclette le portano via e poche persone viaggiano su due ruote.

In piazza Roma, proprio davanti alla Stazione, sorge la basilica di Sant’Andrea, monumento simbolo di Vercelli: scontato quindi che l’itinerario per scoprire cosa vedere a Vercelli parta proprio da qui. Di primo acchito, vedendo le guglie di Sant’Andrea si può pensare che si possa trattare del Duomo di Vercelli, ma non è così!

Costruita tra 1219 e 1227, la chiesa è un bellissimo esempio di fusione tra romanico lombardo e gotico ed è caratterizzata dal contrasto cromatico tra il color rosso vivo dei mattoni e il bianco delle torri campanarie. La basilica, a tre navate, è tutta un gioco di archi a sesto acuto. Al centro della navata principale è appeso il crocifisso ligneo, dipinto nel XIV sec, l’opera più famosa.

All’interno è presente anche un delizioso chiostro: vi consiglio di sedervi qui per un po’ e rilassare la mente.
Costeggiando il Parco Kennedy, intitolato a J. Fitzerald Kennedy, si raggiunge in pochi minuti la Cattedrale di Sant’Eusebio, Duomo di Vercelli. Sebbene sorga a breve distanza dalla basilica di Sant’Andrea, queste due architetture sono assolutamente diverse. Pare che a fondare il nucleo originario del Duomo sia stato il vescovo (poi Santo) Eusebio. Nel corso dei secoli, però, la Cattedrale è stata più volte distrutta e ricostruita: l’attuale struttura è datata tra fine 1500 e il 1800. In particolare, la facciata risale al ‘700 mentre la cupola è del 1832. Il nucleo più antico è il campanile, che spicca proprio accanto alla cupola: risale al XII sec. Come si addice ad una cattedrale maggiore, l’interno di Sant’Eusebio è maestoso, nonostante la suddivisione in tre navate: l’altare non si trova nell’abside ma è posizionato a metà della navata centrale ed è sormontato dal monumentale crocifisso ligneo in lamina d’argento di età romanica. Il duomo custodisce numerosi dipinti ed epigrafi, oltre alla cappella con le spoglie di Sant’Eusebio, la cappella della Madonna dello Schiaffo (curiosa la leggenda che vi invito a leggere nei pannelli illustrativi), e quella che ospita la salma di Amedeo IX di Savoia.

Bella Piazza di Palazzo Vecchio, conosciuta anche come Piazza dei Pesci per il mercato ittico che vi teneva. Come è intuibile dal nome, questo era il cuore politico dell’antica Vercelli, il suo Broletto: sede del Comune dal 1200 fino all’inizio dell’800, era qui infatti che si svolgevano le assemblee cittadine e veniva amministrava la giustizia.
A testimonianza resta la Torre Comunale, che risale al XIII sec. Attraversando la piazza e superando i portici, si accede a piazza Cavour, cuore di Vercelli, l’antica Piazza Maggiore. E’ qui che sorgeva il foro romano di cui però non è rimasta traccia. La piazza è caratterizzata dai tipici portici delle città del nord, che la circondano interamente.

La particolarità di piazza Cavour è quella di avere due tipologie di portici: quelli a sesto acuto che risalgano a fine XIII inizio XIV sec e gli altri, in cotto, di epoca rinascimentale.
A vegliare su tutti è la Torre dell’Angelo, quel che resta probabilmente di un’antica casa torre del XIV-XIX, sec mentre al centro della piazza si erge la statua di Camillo Benso Conte di Cavour: è l’omaggio di Vercelli ad una figura storica molto legata a questo territorio e dal quale la piazza stessa ha preso il nome nel 1864.