Il castello Balbi di Piovera sorge nell’abitato rurale di Piovera e ne domina con l’imponente facciata la piccola piazza. Esso si trova in zona pianeggiante, vicino alle principali autostrade del Nord-Ovest a 5 km dall’uscita autostradale di Alessandria Est sull’A21 TO-PC. Si tratta di un complesso fortilizio a ferro di cavallo, tra i maggiori della zona, con torri ovali e due massicce torri quadrangolari, il tutto difeso da un fossato e da una cinta muraria.

L’impianto di un vasto parco all’inglese di 30 ettari e la costruzione di edifici risalenti al XVIII sec., adiacenti al giardino con i suoi alberi rari e secolari, ha conferito a tutto l’insieme un aspetto decisamente romantico. Il complesso è interamente visitabile, arredato dalle cantine alle torri: nelle parti rimaste incantevolmente autentiche come abitazione, animate da manichini con abiti d’epoca, e attraverso il contrasto moderno e di straordinaria invenzione costituito dalle opere di Niccolò Calvi di Bergolo, poliedrico e autentico artista e proprietario del castello.

Il borgo rurale sorse anticamente fronteggiando il castello con quelle case che ancora oggi gli danno riverenza, che diventarono i granai del tenimento e che oggi ospitano il museo degli Antichi Mestieri. … Il castello di Piovera nasce come fortezza per la difesa del territorio nel XIV sec. su antecedenti accampamenti romano, longobardo e carolingio (Castrum Pioperae) e sulle rovine di un convento probabilmente templare; rimaneggiato nel XVI sec. e in età tardo barocca con rifacimenti che però non hanno intaccato la sua struttura originaria. Tra i rari castelli di pianura sorge come postazione in una terra prodiga perché benedetta dalla confluenza di molte correnti d’acqua, in una posizione privilegiata, per il passaggio dei ricchi mercanti sulla famosa “Via del Sale” e dei pellegrini che percorrevano la Via Francigena da Roma a Parigi. Passato indenne sotto molteplici dominazioni, dai Visconti di Milano, signori del territorio nel 1300, che ne ordinarono la costruzione, ai Mandelli, poi agli Sforza, ai Gallarati, ritornò ai Visconti.

Dal 1500 andò al colonnello don Alvaro De Sandez, inaugurando con questa donazione il titolo marchionale. Quindi a don Carlo Omodeo e dal figlio di quest’ultimo al nobile genovese Francesco Maria Balbi che ne otteneva l’investitura come ultimo feudatario da Amedeo III di Savoia nel 1651. I marchesi Balbi mantennero il possesso del vasto territorio agricolo e del castello fino al XX sec. facendo ampie opere di ristrutturazione che trasformarono la poderosa fortezza trecentesca in dimora signorile conferendo all’insieme un aspetto romantico. Gli ultimi eredi, i nobili D’Oria e Odescalchi lo cedettero all’attuale proprietario, loro cugino, il conte Niccolò Calvi di Bergolo alla fine degli anni ’60. Quest’ultimo ha creato all’interno del castello e nel giardino suggestivi e interessanti percorsi storico-artistici aperti al pubblico che accompagna con la sua carismatica presenza».

Notizie tratte dal sito http://www.castellodipiovera.it/index.php e http://www.castellodipiovera.it/storia.php

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