Per arrivarci occorre fare una strada che s’inerpica su in salita per più di due chilometri, un po’ sterrata ed un po’ asfaltata. A piedi viene dato un tempo di percorrenza di quasi un’ora. Ho incontrato solo una donna che era a piedi, nessun altro. La chiesa è chiaramente chiusa.
Il santuario, tanto caro ai Borghettesi, fu eretto nel 1672 sul colle chiamato di Pra’ San Martino. Da quell’anno i numerosi ampliamenti e restauri sono sempre stati voluti dalla comunità devota.
Originariamente di modeste dimensioni accoglieva sull’altare una pala raffigurante la Vergine Lauretana con i santi Vescovi Martino e Cipriano.
I primi lavori di ampliamento avvennero intorno al 1750: innalzamento, allungamento e allargamento era al centro dei lavori.
Intorno al 1860 ulteriori lavori furono necessari: il coro in muratura, il coro in legno e lo spostamento del dipinto della Vergine decorato con stucchi da un artista genovese: Gerolamo Centonaro.
Negli anni tra il ‘30 e il ‘38 del Novecento altri lavori vennero eseguiti, grazie soprattutto ai finanziamenti dei Borghettesi delle Americhe: restauro del campanile, allargamento della navata sinistra, una nuova facciata, nuovo tetto e portico, i cornicioni all’interno. Ancora all’artista Clemente Salsa venne commissionato il rifacimento del presbiterio con affreschi e il restauro dell’icona della Vergine Lauretana.
A inizio anni quaranta del Novecento, l’originaria cappella non esisteva più. Ora si presentava un vero e proprio santuario dedicato alla Madonna Della Neve.
Ora la chiesa non si trova più in località Pra’ San Martino ma in località Ca’ del Bello: probabilmente prende il nome da una casa che apparteneva al “Bello”.
La maestosa Via Crucis che accoglie il fedele fino a giungere alla chiesa è formata da quattordici cappelle datate 1833 per sostituire le più antiche del 1737. Clemente Salsa le ridipinse nel 1927, ma a causa delle intemperie gli affreschi vennero sostituite da bassorilievi in bronzo più resistenti.
La festa si celebra ogni 5 agosto.
Tratto e adattato da: Lions Club, Valli Borbera e Spinti, D.Calcagno, M.Cavana, V.Moratti, I segni del tempo. Tracce di storia e arte nelle valli Borbera e Spinti, vol I.
Testo tratto dal sito www.comune.borghettodiborbera.al.it