Nella giornata odierna, dedicata all’apertura di alcune dimore storiche del piemonte, ho scelto di visitare la TENUTA “La Marchesa”.

Il pensiero iniziale, vista la giornata piovosa, era che il clima avesse compromesso la visita sugli esterni, verso i vigneti, i roseti e la vista della bella piscina. Così non è stato e, ombrello alla mano, la guida ci ha accompagnato ovunque, cantina compresa.

I vigneti che circondano la TENUTA
La TENUTA si trova nell’antico Monferrato, una villa del XVIII secolo, conserva un paesaggio intatto di 76 ettari fra i quali i 58 ettari di vigneti di Gavi, il grande bianco Piemontese, Monferrato Rosso e Albarossa - ubicata nei sotterranei della villa, l’antica cantina non è normalmente visitabile, oggi lo era,ma testimonia la lunga tradizione viticola della Tenuta - il giardino di frutta, il giardino all’italiana, il giardino d’acqua con i fiori di loto al lago.
La bella piscina

La produzione vinicola arriva a 3200 ettolitri di vino di cui 2800 di bianco.

La TENUTA offre insieme di grande fascino che ricorda i più famosi chateaux francesi anche nella cura riposta nell’accoglienza, sia per le visite guidate che per l’ospitalità nell’agriturismo. La Villa è una Dimora Storica monumento nazionale e si armonizza perfettamente con la struttura della cantina, con la casa colonica della stessa epoca, l’antico pozzo, la limonaia.

La cappella privata

Il tutto nel rispetto della tradizione delle grandi aziende agricole del passato.

La Marchesa, il nome con cui dal 1700 la tenuta è citata nelle visite pastorali e nei testamenti, ricorda le grandi proprietà dell’aristocrazia genovese, che non a caso erano situate nell’antica via che collegava Genova a Novi Ligure, il ramo della via Francigena che portava i pellegrini ad imbarcarsi a Genova per il viaggio a Roma o addirittura a Gerusalemme.

Sullo sfondo la limonaia

Novi Ligure i grandi banchieri genovesi, come i Marchesi Sauli, antichi proprietari della Tenuta, possedevano un palazzo nel quale si trasferivano 4 volte all’anno per le Fiere del Cambio, vere e proprie fiere destinate al baratto, nell’ambito delle quali i saldi venivano regolati in contanti dai banchieri.

La spiegazione della vinificazione

Ma Novi Ligure era stata anche parte del Monferrato, il piccolo stato incuneato fra Piemonte, Liguria e Lombardia. Uno stato “supersnob” tanto da essere stato definito “lo stato dei due imperatori”, poiché la prima dinastia, gli Alerami, era nata nel 900 dc da un matrimonio con la figlia dell’imperatore Ottone e la seguente, i Paleologhi, discendeva in linea diretta dagli imperatori di Costantinopoli. Costruita nella seconda metà del 1700, costituisce un rarissimo esempio di architettura di campagna che ha conservato il fasto di una grande villa dell’epoca.

La villa della Marchesa è rimasta assolutamente intatta, mantenendo nel contempo la destinazione agricola dell’azienda di 76 ettari che la circonda, ricordata negli antichi testamenti come ricca di prodotti vignativi, boschivi, prativi, senza dimenticare il baco da seta per cui Novi Ligure era tanto celebre che la borsa di Londra nel 1800 si basava sui prezzi della seta a Novi Ligure.

La Tenuta La Marchesa è una Dimora Storica piemontese certificata, associata all’ADSI, Associazione Dimore storiche Italiane e listata nel portale Dimore Storiche.

Le notizie raccolte sono tratte dal sito https://www.tenutalamarchesa.it/

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