Ogni giorno è un momento buono per visitare parti di Territori della nostra zona e non soltanto. Per arricchire la nostra cultura, per diffondere la conoscenza, per incentivare allo scambio delle informazioni. Altrimenti certi luoghi muoiono. Questo è un pensiero desolante che mi è passato nella mente oggi quando, passato il paese di Cabella Ligure in Val Borbera e scorto il paese di Rosano, ho proseguito oltre per arrivare fino al Santuario Nostra Signora di Dovanelli.

Si trova in cima ad una salita, lungo la salita vi è la serie di stazioni della Via Crucis. Ma in fondo vi è la strada sbarrata al passaggio veicolare, consentendo soltanto la salita a piedi. Infatti, quasi in cima, poco prima di arrivare, c’è una frana consistente.

C’è un senso di abbandono, le edicole circondate da erba alta. Eppure il Santuario è bello. Perché allora nessuno interviene ad aggiustare quel tratto di strada? Non ci sono soldi? Di sicuro occorre una cifra consistente. E Vi lascio le immagini al vostro giudizio.

La prima stazione

La tradizione vuole che la Madonna, sul colle di Dovanelli, sia apparsa ad una pastorella chiedendo venisse costruita una chiesetta dalla quale intendeva proteggere i viandanti. In una successiva apparizione la Madonna operò un miracolo dando la parola ad una pastorella muta. Il desiderio della Madonna fu appagato, perché la chiesa sul colle fu fatta erigere dal nobile Angelo Maria Spinola che dimorava alla Costa di Rosano.

La data della costruzione viene fatta risalire ai primi del 1500. Il primo documento ufficiale datato 1523, porta a conoscenza che la chiesa di Dovanelli era retta dal nobile prete Napoleone Spinola. Il 15 giugno 1573 il Vescovo Gerolamo Ragazzoni visita la chiesa di Dovanelli dove “si celebra frequentemente per devozione del popolo”. Questa chiesa è “Juspatronato” (diritto di prendere decisioni) della nobile famiglia Spinola.

Il reddito della chiesa è requisito dal fondatore Angelo Spinola e dai suoi eredi che riservano al rettore una piccola parte del reddito medesimo. A norma del diritto canonico, il Vescovo diffida i nobili Spinola ad incamerare, in futuro, i redditi della chiesa, pena il decadimento dello Juspatronato. Il Vescovo Maffeo Gambara in data 11 ottobre 1596, visita l’oratorio di Dovanelli e consiglia: «L’immagine della Madonna e del Bambino si accomodi e si rinfreschi, si rinfreschino le pitture. Si usi ogni diligenza nel riscuotere i redditi. Nel giorno della festa passi tutto con molta devozione e quiete».

Nell’ultimo periodo della seconda guerra mondiale il Santuario di Dovanelli divenne campo di concentramento della divisione partigiana “Pinan Cichero”.

Nel 1972 il parroco don Filippo Muzio, a cui è dedicato il sagrato della chiesa, vi portò la strada carrozzabile.

Nel 1988 Anno Mariano lungo la strada che da Dovanelli porta al santuario, venne posta in opera la Via Crucis. Nel 2008, ventennale della Via Crucis, sul sagrato venne collocato un cippo alla memoria di Giuseppe Demergasso, promotore della Via Crucis e di tante altre opere indispensabili al mantenimento del Santuario medesimo e ad onore di tutti i benefattori.

Notizie storiche tratte dal libro “Cabella Ligure nella storia” del Professor Lorenzo Tacchella.

2 Commenti

  1. Ciaoooo! Grazie, come sempre, per farci viaggiare con gli occhi e con la mente.
    Se ti va, seguici su “conoshare.it”: siamo sempre noi, stesso blog che ti legge con piacere, ma a un indirizzo diverso. Ci piacerebbe riaverti!
    A presto! ?

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