Oggi, in chiesa, si celebra la solennità del Corpus Domini.
Qual’è la sua storia? La solennità del Corpus Domini fu celebrata per la prima volta nel 1247 nella diocesi di Liegi, dopo le esortazioni di santa Giuliana di Cornillon (c. 1192-1258), una monaca agostiniana che intorno ai 16 anni ebbe una prima visione, poi ripetutasi altre volte mentre adorava il Santissimo Sacramento.
Nel 1263 avvenne il celebre miracolo eucaristico di Bolsena. Un sacerdote boemo, Pietro da Praga, giunse in pellegrinaggio in Italia perché assalito dai dubbi sulla presenza reale di Gesù nell’Eucaristia, che svanirono solo dopo che ebbe celebrato Messa nella chiesa di Santa Cristina a Bolsena: qui, al momento della consacrazione, l’Ostia iniziò a sanguinare sul corporale.
Urbano IV, che si trovava nella vicina Orvieto, fece subito verificare l’accaduto. L’anno successivo lo stesso pontefice incaricò san Tommaso d’Aquino di scrivere l’ufficio liturgico del Corpus Domini, dando al Doctor Angelicus l’occasione di comporre i sublimi inni eucaristici in uso ancora oggi, come il Pange Lingua e il Sacris Solemniis.
Inoltre, con la bolla Transiturus de hoc mundo (11 agosto 1264), estese la solennità a tutta la Chiesa, fissandola al primo giovedì dopo l’Ottava di Pentecoste (in Italia, dove per una legge del 1977 non è più festività civile, la si celebra la domenica successiva).