La Chiesetta dell’antico borgo di Villalvernia, coi suoi muri vetusti, racconta di storie passate nel tempo. Proprio oggi, giorno in cui ricorre la festa di San Giovanni Bosco, torna alla mente qualcosa che parla di lui e di quando passò da Villalvernia.

La chiesetta dell'antico borgo
La chiesetta dell’antico borgo

Don Giovanni Bosco sostò in preghiera lassù, davanti a quell’altare rivolto al sole che nasce, forse più di una volta.
La lapide, murata alla parete sinistra della Chiesetta ci ricorda la Sua venuta nell’ottobre 1863, ma la Sua amicizia con la famiglia Passalacqua ci fa presumere che le visite furono più di una.
Egli amava andare nella “sua piccola Cafarnao”, oasi di pace, di silenzio, dove il suo spirito si ritemprava, dimenticando affanni ed amarezze, ed il suo cuore ritrovava il calore dell’amicizia sincera. Quel giorno il Santo giunse al Castello di Villa, a piedi, da Tortona, con il gruppo di una novantina di ragazzi che Egli aveva condotto in gita in treno da Torino alla città di San Marziano.
Fu una giornata memorabile e festosa per tutti: gitanti e villalverniesi! Li attendeva, ospitale, premurosa ed affidabile la Marchesa Passalacqua, vedova del Generale Giuseppe, caduto sul campo di battaglia nell’infausto giorno di Novara, il 23 marzo 1849, e decorato con Medaglia d’Oro (la prima del Risorgimento Italiano).
Il Santo volle pregare con lei nella Chiesetta che ancor oggi custodisce la tomba del Generale. Recitarono, insieme ai ragazzi, il Rosario, preghiera della quale il Generale era “tanto divoto”.
Sacerdote, educatore, psicologo, il Santo sapeva sfruttare ogni momento, ogni atto per condurre anime a Dio, con la comprensione, la delicatezza, l’intelligenza, l’intuizione che gli erano proprie.
Il Borgo antico di Villalvernia, “Su da drenta”, come ancor oggi viene chiamato, con il suo castello, la sua Chiesetta, la quieta piazzetta del pozzo, le viuzze strette, le case, povere di cose, ma ricche di presenze, di laboriosità, di Fede, di capacità di aiutarsi vicendevolmente, vide il passaggio del grande Santo della nostra terra piemontese e ne custodisce la memoria.

La lapide così riporta:


IN QUESTA CHIESA SACRARIO DI IMPERITURE MEMORIE
NELL’OTTOBRE 1863
S.GIOVANNI BOSCO
SOSTANDO PREGO’
VILLALVERNIA
DAL SANTO CHIAMATA
LA SUA PICCOLA CAFARNAO
PERENNE SUL MARMO
IL RICORDO
BENEDICENTE
MONS. EGISTO MELCHIORRI
VESCOVO PRINCIPE DI TORTONA

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