Alle strette di Pertuso c’è il Ponte del Carmine detto anche “Ponte Rotto” perché i partigiani lo fecero saltare il 3 ottobre 1944.
Qui infuriò una violenta battaglia tra truppe mongole della Whermacht appoggiate dagli allievi ufficiali della scuola di Novi Ligure contro i garibaldini della Divisione Cichero comandata da Franco Anselmi detto Mauri. Quel ponte era la porta di accesso per la repubblica partigiana di Torriglia. In quei giorni donne vecchi e bambini rifocillavano i difensori e portavano i feriti di ambo le parti all’ospedale di Rocchetta Ligure in zona libera. Rimasti senza munizioni i partigiani si sganciarono e gli attaccanti passarono ed all’ospedale il comandante tedesco Engel decise di non accanirsi sui ribelli feriti visto il soccorso e le cure per i combattenti di ogni fazione. (…tralascio altri dettagli…che appartengono ad un tempo buio della storia di queste terre, ma vi assicuro che bastava essere lì, in quel momento e immaginare cosa accadde tanti anni or sono. Oggi, per fortuna è un luogo dove si respira l’aria di fiume, di quelle gole della Val Borbera).