Quest’oggi mi sono addentrato verso il centro del borgo di Volpedo; la prima cosa che mi sono trovato di fronte l’ottocentesco Palazzo Comunale.
Volpedo è il paese che ha visto nascere il pittore Giuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), uno dei pittori italiani più in vista del suo tempo, conosciuto in particolare per la sua opera “Il Quarto Stato”. L’artista amava talmente il suo luogo natio che scelse sia di restarvi a vivere che di aggiungere alla sua firma “da Volpedo”. La maggior parte di quello che Volpedo offre è legato al suo artista Pellizza rintracciabile più volte nell’itinerario, lungo le vie, sotto forma di opera d’arte. L’atelier di Pellizza costruito nel 1888, era per l’artista luogo di lavoro ma anche luogo di incontro con gli amici. Si tratta di un prezioso contenitore della memoria, di un luogo che riesce a catapultare il visitatore in quello che era il mondo dell’artista: una grande stanza rimasta come allora, dove tutto ha un’anima: ritratti, disegni, cavalletti, tavolozze, la sua biblioteca, tutto racconta dell’autore de “Il Quarto Stato”, uno dei capolavori della pittura universale. La pieve romanica di San Pietro è il principale monumento del paese di cui si possono ammirare affreschi attribuiti alla scuola dei tortonesi fratelli Manfredino e Franceschino Boxilio (XV secolo – inizio XVI secolo un San Luigino, opera di Giuseppe Pellizza (1894).

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