17 marzo – “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera”

Con la legge 23 novembre 2012, n. 222  è stata istituita la “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” da celebrarsi il 17 marzo di ogni anno, nel giorno della proclamazione nel 1861 dell’Unità d’Italia.

In questa data, oltre alla deposizione all’Altare della Patria e all’imbandieramento civile, sono previste ulteriori celebrazioni in tutt’Italia, descritte nella circolare  UCE 0002266 del 28 marzo 2013.
La “Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera” non è da considerare giornata festiva e non determina riduzioni dell’orario di lavoro negli uffici.

Il 17 Marzo del 1861 è una data fondamentale per gli Italiani, è il giorno della Proclamazione del Regno d’Italia.  Dal 2012 è stata indicata come la GIORNATA NAZIONALE dell’UNITÀ, della COSTITUZIONE, dell’INNO e della BANDIERA, concetti chiave e fondativi per la Storia d’Italia.

L’Unità richiama il primo atto del Processo di Unificazione Nazionale, atto compiutosi proprio il 17 Marzo del 1861, con la Proclamazione del Regno d’Italia voluta dal  Re Vittorio Emanuele II “Re d’Italia per Grazia di Dio e Volontà della Nazione”.

La Costituzione segna il passaggio dalle monarchie assolute alle monarchie costituzionali, ovvero la nascita dello Stato Moderno. Con i Moti del 1848 in Europa e in Italia tutti i Sovrani, anche il Pontefice, concedono le Carte Costituzionali, ma sedati i moti, le ritireranno, firmando così la loro condanna a morte. L’unico Stato, nella persona del Sovrano, il Re Carlo Alberto a concedere una Carta Costituzionale e a non ritirarla, fu il Regno di Sardegna, si tratta del cosiddetto Statuto Albertino, che rimarrà in vigore ininterrottamente fino al 1946, data che segna il passaggio “forzato” dalla Monarchia Costituzionale alla Repubblica Democratica. Con questo gesto Casa Savoia si assicurò la guida dell’Unità d’Italia.

L’Inno scritto da Goffredo Mameli, e da Questi dedicato al Re Carlo Alberto, è il nostro attuale Inno Nazionale. Il giovane garibaldino morì valorosamente, poco più che ventenne, nel 1849  nella eroica difesa della Repubblica Romana, riposa insieme ad altri garibaldini nell’Ossario sul Gianicolo a Roma.

La Bandiera il Tricolore Verde Bianco e Rosso. Nel 1848 il Re Carlo Alberto pose sul fondo bianco lo Scudo di Casa Savoia, e con questo gesto unì le sorti della Monarchia al destino d’Italia. In nome di questa Bandiera si portò a compimento l’Unità d’Italia. Con il passaggio dalla Monarchia alla Repubblica nel 1946 dal Tricolore si tolse il “Cuore”.

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