A Novi Ligure, per la celebrazione del 25 Aprile “Festa di Liberazione” nel compimento del 75esimo anniversario, non ci saranno cerimonie in previsione. Almeno così si evince dalle parole di comunicato che si trovano scritte sul sito del Comune.

Le restrizioni normative per il contenimento del contagio del coronavirus impediscono quest’anno di festeggiare l’anniversario della Liberazione con manifestazioni pubbliche. 
A maggior ragione, in questo difficile momento per tutta la comunità, l’Amministrazione comunale intende ricordare i valori e gli ideali che sono alla base della storia repubblicana e democratica del nostro Paese con un messaggio di speranza e coraggio firmato dal Sindaco, Gian Paolo Cabella e dal Presidente dell’Anpi novese, Gianni Malfettani
Dal testo è stato tratto un manifesto che in questi giorni verrà divulgato attraverso i social media e affisso negli esercizi commerciali aperti per legge.
Questo il testo del messaggio:

La storica ricorrenza del 25 aprile cade quest’anno in una condizione che mai avremmo immaginato.
Un nemico invisibile ci circonda, ci priva delle nostre normali relazioni civili e purtroppo talvolta anche degli affetti più cari. Ci vengono pertanto impediti i raduni nei luoghi simboli della Resistenza, le celebrazioni corali, i cortei ad onorare i monumenti; non sappiamo quanto questa situazione potrà ancora durare e neppure siamo ancora in grado di prevedere le modalità di una ricostruzione. Perché una ricostruzione vera e propria dovremo affrontare.

Allora, sempre vigile, la memoria ci deve confortare ed illuminare.
Prendiamo esempio da tutti coloro che hanno sacrificato la propria esistenza senza esitare, per ribellarsi ad uno stile di vita che non aveva saputo portare che odio, divisioni nel consorzio civile, distruzioni alle strutture.
Ricordiamoci tutti della passione che ha spinto cittadini giovani e meno giovani ad operare per costruire una società migliore e cerchiamo di emulare questi sentimenti: rispettiamo per ora, le regole per evitare di danneggiare noi stessi ed il nostro prossimo e portiamo in noi la speranza e la tensione di ritornare al pensiero di una ricostruzione, non solo di strutture e di diversi stili di vita, ma anche di civili rapporti: ci guidino le gesta dei nostri Partigiani, talvolta divisi nei comportamenti, ma tutti concordi nell’obiettivo finale di addivenire alla realizzazione di uno spirito nazionale fondato sulla vera democrazia.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.