In attesa che si possa nuovamente accedere ai parchi, proviamo a dire qualcosa di quello che sovrasta la città di Novi Ligure con all’apice la sua torre, simbolo della città.
La rocca medioevale originaria del Castello fu sostituita nel XV secolo da una struttura in mattoni, che continuava nella cinta muraria cittadina. La torre era sormontata da una merlatura ghibellina a coda di rondine, che andò persa alla fine del XVIII in seguito agli attacchi subiti durante la battaglia di Novi. Demolito il castello nel XVIII secolo e le mura nel XIX, la torre è rimasta quasi intatta in un ampio parco urbano, che occupa un’altura dominante sul centro storico. Dalla cima della torre si può godere di un grandioso panorama a 360° sulle circostanti colline, fino alle cime dell’Appennino ligure e delle Alpi nord-occidentali.
Il parco che si trova nel centro storico della città di Novi Ligure è scrigno speciale di mille valori, patrimonio storico e naturale,. Il Parco Castello, grazie alla Pro LOCO, da alcuni anni è tornato ad essere palco e palestra di tanti eventi, frequentati dai nostalgici che lo vissero nel passato, da chi lo ha scoperto ed adottato, e chi turista lo sceglie per una gita fuori porta. In questo periodo è stato abbandonato per l’emergenza del Coronavirus, la speranza è che si possa tornare presto, ma nel caso, la Pro LOCO avrà bisogno di nuovi volontari per continuare la preziosa opera nella quale si è impegnata. Se sei interessato scrivi a proloconoviligure@gmail.com
L’attuale aspetto del parco risale al 1946, quando molte specie arboree furono trasferite sulla collina da giardini privati. Il parco ospita molti splendidi esemplari di Conifere, come gli imponenti cedri del Libano, un pino nero, un pino strobo e alcuni tassi. Oltre ai numerosi ippocastani e tigli, nel parco si trovano anche due alberi di Giuda ai piedi della torre, due olmi e un raro esemplare di acero da zucchero, che d’autunno si colora di giallo intenso.
Tra gli ospiti animali non mancano gazze, ghiandaie, taccole e qualche timido scoiattolo.
