Ci sarebbe da scrivere un diario. Chissà in quanti lo fanno! Ma per certi versi, considerate le limitazioni in vigore fino a tutto domani, c’è ben poco da scrivere. Tranne che un resoconto sulla monotonia. Eppure, ci sono giornate in cui, se ti organizzi per andare a fare una bella spesa, vai al supermercato più grande, dove c’è più scelta. Ma c’è anche il rischio effettivo di trovare molte più persone che anno fatto il tuo stesso ragionamento. E ti ritrovi là con loro a fare la fila, ognuno col suo carrello, la distanza la fissa – almeno un metro – il carrello e tu che lo porti appresso. All’ingresso c’è un addetto incaricato di regolare il flusso di persone che possono entrare. Qualcuno esce dopo aver pagato e qualcuno ha il permesso di entrare a far spesa. Tutti rigorosamente mascherinati e la quasi totalità calza anche i guanti. Ormai ci è entrato nella testa. Fatta la spesa, quando esci vedi altrettanta coda. Sembra di vivere in un film dove ognuno si è ritrovato a recitare una parte che è similare a tutti gli altri. Manca poco e sono passati due mesi. Roba che se te l’avessero anticipato ci avresti fatto una risata o, al peggio, ti saresti voltato dall’altra parte. E invece…ma guarda un po’!
E se esci dal supermercato che hai sì esaurito la lista della spesa, ma non tutte le cose che ti eri prefissato di comprare, magari fai un salto all’agraria – per dire – e ci trovi anche lì la coda. Pare siamo diventati tutti giardinieri, ortolani, vignaioli o chessò io! E mi chiedo: ma prima com’era? Perché qualcosa non torna. Forse che la coda allunga i tempi in cui vengono serviti i clienti, mentre prima era tutto più snello.
Ecco, forse un po’ comprendo quelli del che ordinano on-line o quelli del take away. Almeno nel primo caso salti tutta la coda, scegli e ordini poi aspetti a casa. Tutta la comodità del mondo, nessun contatto, se non con chi ti porta la merce ordinata. Rischio minore. Questione di scelte. Ma ormai la spesa on-line avanza e con questa fase di Coronavirus, il servizio ha messo il turbo. Siamo solo all’inizio, nonostante siano già passati due mesi.