Ieri sera, che era la prima d’estate, sono andato a fare un breve giro sui Colli Tortonesi arrivando fino a Castellania, anzi Castellania Coppi.
Questo piccolo borgo è divenuto famoso per aver dato i natali, nel 1919, a Fausto Coppi, unanimemente considerato uno dei più grandi sportivi di tutti i tempi. Tutto l’ultimo secolo di storia di Castellania è dunque indissolubilmente legato alla figura del Campionissimo: meta di una sorta di pellegrinaggio laico di sportivi e appassionati da tutto il mondo, il paese vive quotidianamente il mito del suo figlio più illustre.
La stessa struttura urbanistica del borgo, in particolare negli ultimi cinquant’anni, si è evoluta attorno a luoghi di Coppi: nella parte alta del paese, a partire dal 1970, è stata edificata l’area del mausoleo dei fratelli Fausto e Serse, la chiesa e la sala dei cimeli.
La via principale del paese è stata intitolata a Fausto; la casa natale, che vi si affaccia, è stata trasformata in museo; la casa dei nonni è divenuta un ristorante per accogliere i visitatori; un’altra vecchia casa degli avi di Coppi ospita un centro di documentazione sul ciclismo e persino la sede della scuola elementare è divenuta sala multimediale, parte integrante di un percorso museale che continua per tutte le vie del paese, con gigantografie da foto legate a Fausto e alla sua storia.
Era bello, piacevole passeggiare per le vie del borgo. L’aria sapeva di buono, qualche lucciola, il canto dei grilli. La quiete assoluta lontano, ma non distante dalle cittadine di provincia. Fausto Coppi, “il Campionissimo”, è presenza viva, ovunque per il paese.