Gavazzana, a 18 Km da Tortona, si trova ad un’altezza di 334 m (in media, essendo il territorio compreso tra le quote 251-335 m). Ubicato in cima ad uno dei colli delle propaggini collinari che sovrastano la Scrivia, il borgo si affaccia sulla pianura di Novi.
Dal primo gennaio 2018 Gavazzana non è più Comune a sé stante, ma frazione di Cassano Spinola.
Tralascio la storia più recente, la ricorderanno tutti, con le sue vicissitudini.
Gavazzana apparteneva, un tempo, al distretto territoriale del Vescovato (l’antica enclave, ricavata all’interno del contado urbano), sul quale il vescovo di Tortona esercitava l’alta signoria. Tale appartenenza rimase pressoché immutata nel corso del tempo tranne quando, tra il 1597 ed il 1613, Gavazzana ed altre località del Vescovato vennero temporaneamente affidate al vescovo di Lodi, ritornando infine nella disponibilità dell’ordinario diocesano di Tortona. Soltanto nel secolo XVIII (9 gennaio 1784) il Vescovato, e Gavazzana con esso, passerà al Regio Patrimonio di Casa Savoia, essendo stato ceduto dal vescovo di Tortona, Carlo Maurizio Peiretti, contro il titolo di principe di Cambiò. Durante l’occupazione francese il comune, saccheggiato dalle truppe del generale Moreau il 18 giugno 1799, si trovava inserito nel dipartimento di Genova.
Una sera ho fatto un salto su al borgo di Gavazzana. Bello passeggiare per la via che conduce al “Belvedere”. In giro quasi nessuno. Peccato! Un luogo così soltanto in Toscana sarebbe maggiormente frequentato. Sarà per l’effetto del recente COVID19…
E quando ti trovi dinanzi alla chiesa, rimani quasi a bocca aperta. Poi ti assapori tutto il possibile che c’è da vedere.
La parrocchiale di San Martino Vescovo (Sec. XIX) – la chiesa attuale venne edificata nella seconda metà del XIX secolo sulle rovine dell’antica struttura fortificata («castello») distrutta nel XIV secolo. Precedentemente essa si trovava fuori dal paese [Goggi 1973, p. 179]; la chiesa di S. Maria (in località Castiglione) compare nella documentazione a partire dal 1247: essa era una dipendenza dell’abbazia S. Maria di Rivalta nel piacentino (Goggi 1973, p. 179). Nell’anno 1523 essa possedeva ben 350 pertiche di terra diventate poi 235, nel 1723 (ASM, Confini, Parti cedute, 16, fasc. Gavazzana) anche a causa dell’abbandono dei monaci e della riduzione di S. Maria a beneficio semplice nel 1595, [Goggi 1973, p. 179].
Mi chiedo perché, navigando sul sito istituzionale del Comune di Cassano Spinola, si parli poco della frazione di Gavazzana. Per nulla della storia della Chiesa di San Martino Vescovo.