A Basaluzzo ricorderanno il 4 di luglio 2020, alle ore 18, come un momento storico per la vita di una comunità.

Difatti, in chiesa non c’era la solita S. Messa prefestiva, ma qualcosa di più. C’era il Sindaco con altri Amministratori. C’erano le associazioni del paese. C’era soprattutto il Vescovo di Tortona, S.E. Vittorio Viola. Era l’ultima occasione per salutare le suore della Congregazione “Piccole Figlie del Sacro Cuore di Gesù” in partenza per tornare alla Casa Madre di Sale.

Un momento della funzione

E lasciare così il paese dopo tanti anni.

Il saluto del parroco, don Graziano, all’inizio, rivolgendosi anzitutto alla Madre suor Pia, alle suore, al Vescovo. A tutti. Dice: «La partenza delle suore è un impoverimento». Parla di vicinanza con amicizia, affetto e preghiera. Vuole intendere, con le sue parole, grazie per avercele date per tanti anni. Parla come parroco e Presidente del Consiglio d’Amministrazione della scuola materna.

L’Asilo “Pellucchi e Paleari” di Basaluzzo

Poi, il Vescovo. Dice: «C’era in febbraio un progetto di preparare una nuova sistemazione affianco alla canonica. Il Covid e i suoi effetti hanno influito sulle decisioni». Esprime un grazie che copre 95 anni nel tempo. Un legame molto forte con le Piccole Figlie del Sacro Cuore. Le suore hanno rappresentato un punto di riferimento importante tra la morte di don Aldo e la venuta del suo successore.

Si prosegue, si consuma la celebrazione della Santa Messa.

Al termine, il Sindaco, Gianfranco Ludovici, dice grazie partendo dal 1925 quando ebbe inizio il sodalizio delle suore con la scuola materna di Basaluzzo. Grazie a suor Gianna e suor Rina. Manca suor Vanda. A tutte le suore che si sono succedute. Un saluto che si vuole sperare sia un arrivederci.

Il consiglio di Amministrazione dell’asilo porge un piccolo ricordo alle suore: un calice ed una patena con su scritto: “La comunità di Basaluzzo alle Piccole Figlie del Sacro Cuore con riconoscenza”.

La Madre Generale offre il suo saluto ed il suo ringraziamento.

Grazie per la accoglienza, con gratitudine ed affetto. Poi racconta che l’età, il periodo del coronavirus e la mancanza di nuove consorelle sono alla base della decisione. Ricorda, infine, la data del 10 ottobre 1925, in cui fu Basaluzzo il primo paese da cui partirono nella loro missione.

Il vescovo chiude invocando ai presenti il bene e l’importanza della vocazione.

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