La chiesa si trova quasi all’inizio del paese, con il fronte rivolto alla valle. Essa esisteva già nel 1523 quale dipendenza da Albera Ligure ma era un oratorio in cui il prevosto di Albera celebrava la messa ogni sabato e due volte la settimana nel periodo dell’Avvento e della Quaresima. Annesso all’oratorio si trovava il cimitero.

L’edificio venne restaurato durante la signoria del Marchese Napoleone Spinola (1644-1672) che volle fosse dedicato a San Giovanni Battista; la popolazione – tuttavia – mantenne sempre l’intitolazione a Maria Vergine.

L’oratorio venne successivamente ristrutturato ed ampliato da don Giacomo Biava, primo parroco di Figino dal 1919, anno in cui il paese si staccò ecclesiasticamente da Albera e divenne parrocchia sotto il titolo della Natività di Maria Vergine.

La facciata è a capanna, intonacata, suddivisa verticalmente in tre zone da paraste dotate di basamento e capitello, che sorreggono la trabeazione del timpano. Il campo centrale ospita il portone di accesso in legno rivestito di rame; al di sopra è presente un oculo ovale con vetri di colore amaranto e bianco latte disposti a formare il monogramma mariano che richiama l’espressione latina “Auspice Maria”, ossia “sotto la protezione di Maria”.

Sul tetto due statue della Madonna e di Sacro Cuore rivolgono il loro sguardo ai campi sottostanti. L’abside è curvilineo in pietra a vista. Il campanile – sormontato da un lanternino con coperture a bulbo – si trova sulla sinistra dell’edificio, vicino all’abside; il corpo è scandito da lesene appena accennate e la cella campanaria si apre su tutti i lati con finestre monofore che lasciano intravedere le tre campane di diverse dimensioni.

All’interno la Chiesa presenta una navata unica, volta a botte e lunette affrescate; a sinistra rispetto all’ingresso si trova il fonte battesimale in marmo, protetto da un cancelletto. Balaustre e scalini in marmo bianco separano l’altare dal piano dell’aula; altrettanto degno di nota è il pulpito marmoreo sul lato destro della chiesa, sopra il confessionale ligneo. Lungo le pareti laterali si trovano due altari con statue di grandi dimensioni e dipregevole fattura raffiguranti Sacro Cuore e la Vergine Maria.

Il 13 settembre 1934 don Giacomo Bava stipulò per la somma di £ 2.000 un contratto con il pittore Clemente Sala per la realizzazione delle seguenti opere: restauri degli stucchi sulla volta del Sancta Sanctorum, “tinteggiatura appropriata e tocchi di similoro in varie parti per dare maggiore risalto agli stucchi stessi, finitura a stucco lucido con intarsi di finto marmo delle lesene principali, pittura delle pareti a finto marmo o a finto damasco, realizzazione con colori a tempera dei ritratti dei quattro evangelisti sopra l’Altare Maggiore e – ai lati – di due affreschi raffigurante la Cena Domini e la Deposizione della Croce”.

Nella volta centrale doveva essere eseguita una decorazione a finto rilievo entro la quale realizzare affreschi con la Natività di Maria Vergine, un episodio della vita di Sant’Antonio e un episodio della vita di San Maurizio. Sopra il Battistero, con colori a tempera, doveva essere raffigurato il Battesimo di Gesù.

Sull’arcata principale che sovrasta il presbiterio don Giacomo Biava fece dipingere la frase “Domus dei, credendo fundatur, sperando erigitur, amando perficitur”, sintesi dell’alto valore che questo edificio ha sempre avuto per gli abitanti e i residenti del paese: Chiesa come edificio materiale e Chiesa come comunità dei fedeli.

Le ricorrenze religiose più sentite sono la festività di Sant’Antonio da Padova e la Natività di Maria Vergine. La festa di Sant’Antonio si celebra il 13 giugno di ogni anno in ricordo della grazia ricevuta dall’intero paese, minacciato nel lontano 1872 da una frana il cui distacco avrebbe travolto e distrutto l’intero abitato; per l’intercessione del santo la tragedia fu evitata. La festa patronale, invece, si celebra l’8 settembre.

L’ultimo sacerdote residente è stato don Giuseppe Repossi che – nominato parroco di Figino nel 1959 – vi rimase per 40 anni.

Testo tratto dal Bollettino Informativo del Consiglio Pastorale Interparrocchiale Alta Val Borbera.

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