Nonostante l’emergenza covid non sia finita, anche quest’anno il paese altomonferrino di Mornese vuole celebrare, in sicurezza, la sua Festa Patronale.
Giovedì 10 settembre infatti si svolgerà la tradizionale e sentita festa di San Nicola da Tolentino, con la celebrazione della Santa Messa solenne in onore del Santo, alle ore 11 presso la Chiesa Parrocchiale.
Nel pomeriggio dalle ore 18, presso la piazzetta del Municipio, conferimento da parte dell’Amministrazione Comunale del premio “Mornesino dell’Anno 2020” e della borsa di studio “Alfio Lamanna”.
Venerdì 11 settembre per le vie del paese, dalle ore 9 alle 19, si svolgerà la grande Fiera di San Nicola, riconosciuta da anni Fiera Regionale.
Allo scopo di poter rispettare le normative vigenti in materia di contenimento dell’emergenza sanitaria da covid-19, è stato necessario un piccolo cambio di “location”.
I numerosi banchetti infatti si susseguiranno lungo via Alcide de Gasperi e via Alessandro Manzoni, dando vita così ad un percorso unidirezionale ad anello, con il controllo degli accessi.
Da segnalare inoltre l’attivazione di uno spazio dedicato all’arte, con la VII^ rassegna dell’evento culturale “Arte in Molonesio”.
CHI ERA SAN NICOLA DA TOLENTINO
San Nicola da Tolentino nacque nel 1245 a Castel Sant’Angelo in Pontano nella diocesi di Fermo. A 14 anni entrò fra gli eremitani di sant’Agostino di Castel Sant’Angelo come oblato, cioè ancora senza obblighi e voti. Più tardi entrò nell’ordine e nel 1274 venne ordinato sacerdote a Cingoli. La comunità agostiniana di Tolentino diventò la sua «casa madre» e suo campo di lavoro il territorio marchigiano con i vari conventi dell’Ordine, che lo accoglievano nell’itinerario di predicatore. Dedicava buona parte della sua giornata a lunghe preghiere e digiuni. Un asceta che diffondeva sorriso, un penitente che metteva allegria. Lo sentivano predicare, lo ascoltavano in confessione o negli incontri occasionali, ed era sempre così: veniva da otto-dieci ore di preghiera, dal digiuno a pane e acqua, ma aveva parole che spargevano sorriso. Molti venivano da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e andavano via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa. Sempre accompagnato da voci di miracoli, nel 1275 si stabilì a Tolentino dove resterà fino alla morte il 10 settembre 1305.