Il cappero di Salina, l’asparago violetto di Albenga, il prosciutto del Casentino, il puzzone di Moena… Avete mai sentito parlare dei Presìdi Slow Food? Era il 2000 quando al Salone del Gusto, a Torino, l’associazione omonima chiamò a raccolta un centinaio di produttori di ortaggi, frutta, formaggi, salumi, pani, dolci. Produttori che avevano in comune un obiettivo: quello di salvare dall’estinzione razze autoctone e varietà alimentari quasi scomparse.

Nascevano così i Presìdi: piccole produzioni artigianali realizzate da comunità che si impegnano per tramandare mestieri antichi. Naturalmente prendendosi cura dell’ambiente e valorizzando culture e paesaggi.

A distanza di vent’anni, oggi i Presìdi Slow Food sono quasi 600 in 78 Paesi del mondo e coinvolgono migliaia di produttori. Slow Food continua a lavorare perché questi preziosi alimenti possano offrire ai giovani un futuro, cercando di fermare l’abbandono delle campagne: un lavoro, tra l’altro, sia contro l’argicoltura industrializzata, che produce alimenti sempre più standardizzati, sia contro le normative “iper-igieniste”, che trasformano i laboratori artigiani in locali sterili, uccidendo insieme ai batteri nocivi anche miliardi di microbi innocui capaci di donare profumi e sapori. In Italia i Presìdi Slow Food sono 326 e coinvolgono oltre 3000 produttori in tutte le regioni.

Per celebrare il ventennale, ecco allora in programma la prima edizione di Presìdi Aperti, una giornata in cui oltre 70 produttori (l’elenco è in continuo aggiornamento) che fanno parte del progetto Slow Food a tutela della biodiversità apriranno le porte delle aziende agricole e dei laboratori di trasformazione, per condividere con il pubblico una parte della loro quotidianità e permettere ai visitatori di ascoltare i loro racconti, assaggiare i loro prodotti, conoscere da vicino le storie dei custodi della biodiversità. L’appuntamento è per domenica 18 ottobre 2020.

Giusto qualche esempio per farvi venire voglia di una gita fuoriporta. In Piemonte: Castelmagno d’Alpeggio a Castelmagno (Cn). In Lombardia: Sardina essiccata tradizionale del lago di Iseo a Monte Isola (Bs). In Liguria: Chinotto di Savona a Savona (Sv). In Trentino Alto Adige: Vino santo trentino nella Valle dei Laghi (Tn). In Veneto: Mais biancoperla a San Martino di Venezze (Ro). In Toscana: Pecorino di latte crudo della Maremma a Massa Marittima (Gr). Nel Lazio: Uva Pizzutello di Tivoli (Rm). In Abruzzo: Patata turchesa a Campli (Te). In Campania: Vecchie varietà di albicocche del Vesuvio a Torre del Greco (Na). In Puglia: Pomodoro fiaschetto di Torre Guaceto a Serranova di Carovigno (Br). In Calabria: Moscato di Saracena a Saracena (Cs). In Sicilia: Pistacchio verde di Bronte a Bronte (Ct). 

La giornata Presìdi Aperti fa parte della tredicesima edizione di Terra Madre Salone del Gusto, la più importante manifestazione dedicata al cibo buono, pulito e giusto, organizzata da Slow Food, Città di Torino e Regione Piemonte, che quest’anno si presenta con un programma completamente rivoluzionato per rispondere all’emergenza Covid-19. L’evento prende il via l’8 ottobre 2020 e per sei mesi, fino ad aprile 2021, propone un ricco palinsesto che tocca tutti i nodi della rete Slow Food in 160 Paesi del mondo, coinvolgendo il pubblico in eventi digitali, fisici e diffusi, a partire dalla piattaforma web.

INFORMAZIONI
Tutti gli eventi di Presìdi Aperti previsti per domenica 18 ottobre sono su terramadresalonedelgusto.com.

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