Il comune di Montegioco si stende sui due versanti della media Valle del Grue ed il capoluogo è situato sulla sommità di un colle alla destra orografica del Grue. La frazione Palazzo – sede comunale – è situata in posizione pianeggiante sul fondovalle ed è di aspetto più moderno.
Il Comune ha le frazioni di Palazzo, Piaggio, Fabbrica, Faravelia e Pragasso.
Le acque solforose con proprietà terapeutiche delle locali fonti sono note da secoli; le strutture vennero potenziate negli anni ’60 del XX secolo e costituiscono un richiamo turistico e gastronomico grazie all’annesso ristorante.
Montegioco significa Monticello; difatti il paesello è sopra un monticello conico colla vetta smozzata.
Montegioco faceva parte del distretto di Tortona, quindi doveva vivere della vita tortonese. Al proposito si sa che Montegioco fu incluso nella pace stabilita nel 1312 tra guelfi e ghibellini per opere di Guido e Mosca della Torre che comandarono a Pietro di consegnare loro « il castello ed il loco di Montegioco », di rilasciare i carcerati ivi trattenuti; nel 1309 Castellino di Montegioco figlio del fu Sig. Zenardo era teste in un istrumento fatto nella chiesa di Santa Maria Canale.
A quale famiglia appartenessero i Signori di Montegioco in allora, si ignora. Si sa invece che nel 1408 ne erano investiti gli Opizzoni ghibellini che erano pure investiti di Romagnano e di Torre dei Rati.
In detto anno entrarono in una tregua fra i guelfi e i ghibellini di Tortona; nel 1437 il capitano del Duca di Milano ordinava che in Montegioco fossero alloggiati e mantenuti a spese del feudo, 6 cavalli.
Nel 1560 Montegioco con Cerreto era feudo imperiale. Essendosi in quell’anno reso vacante il feudo i due paesi non vollero più essere infeudati ed a questo scopo sborsarono alla Camera Ducale di L. 2.700 e si resero autonomi. Come andassero le cose non se ne ha conoscenza: fatto sta dopo 81 anni, cioè nel 1647 rinunciarono alla loro autonomia.
Il feudo fu venduto ai minorenni fratelli Biagio, Gerolamo e Carlo Busseto per L. 18 al fuoco. I suddetti Busseto erano feudatari di Avolasca e perciò Montegioco passò a far parte di quel feudo. Dai Busseto passò ai Signoris e vi rimase fino ai tempi di Napoleone. Dai Signoris fu edificato il sito detto Fabbrica, che è detto nuovo al 1792. Il palazzo esisteva già nel 1672. L’edificio scolastico e gran parte delle case al basso sono a memoria d’uomo. La luce elettrica fu condotta portata nel 1925; l’acqua potabile fu portata 4 anni dopo.
Montegioco era comune con Consoli propri e proprio podestà che esercitava giurisdizione su Casasco, Magrassi, Faravella ed altri luoghi.
Notizie religiose
Attigua all’attuale chiesa vi è una meravigliosa abside romanica in pietra lavorata. Essa dimostra l’antichità della parrocchia. Degli antichi ecclesiastici è rimasta solo la memoria di Monsaccus Clericus ecclesiae de Monteioco nel 1300.
Secondo un tramandato, sostenuto da documenti, risulta che in basso vi fosse una chiesa antica dedicata a San Marziano. Pare che la chiesa fu distrutta dal Grue e le suppellettili furono portate a Segagliate. La Compagnia del Santissimo fu aggregata alla arciconfraternita romana omonima nel 1608; quella del Santo Rosario fu eretta nel 1638. Nel 1790 il campanile consisteva in un muricciolo rialzato con due campanelle.
Quando fu eretto l’attuale quelli di Segagliate non vollero concorrervi, e perciò in caso di funerali per quelli di Segagliate quelli di Montegioco non volevano che si suonassero le campane.
Un antico cimitero era in cornu evangeli: ne fu costruito uno dietro la chiesa; nel 1927 fu costruito l’attuale; fu scelta quella località onde impedire che si portasse la parrocchia in basso.
Nel 1600 tutti i cadaveri erano sepolti in chiesa. Nel 1700 quasi tutti nel cimitero. La parrocchia nel 1682 era composta da Montegioco, Segagliate, Palazzo Busseti e Pragasso.
A Montegioco si festeggia San Fortunato perché una volta si sviluppò un furioso incendio che non si poteva spegnere per mancanza d’acqua; la popolazione pregò San Fortunato e subito scese una pioggia torrenziale che spense il fuoco. La parrocchia di Montegioco è una delle poche che lodevolmente abbiano conservato il titolo di prioria.
Si parla dell’oratorio di S. Zenone, dell’oratorio pubblico del Palazzo.
Circa la frazione di Palazzo, come per altri luoghi era aumentata la popolazione in basso, quindi per la cura spirituale di essa si costruì una nuova chiesa che da Mons. Melchiorri fu dichiarata curazia.
Per le notizie storiche mi sono avvalso dei testi su Storia dei Comuni e delle Parrocchie della diocesi di Tortona di Mons. Clelio Goggi