Ha ragione da vendere il Comune di Volpedo e fa bene quando, nell’attesa di poter organizzare altre manifestazioni, invita a provare gli itinerari pellizziani, escursionistici e turistico-culturali.
Nei fatti Volpedo si trova all’incrocio di numerosi itinerari storico-culturali e val la pena di citarne qualcuno.

Prendiamo per esempio la Via del Sale, con partenza da Volpedo ed arrivo a Genova.

Le vie del sale sono antichi percorsi commerciali che mettono in comunicazione la pianura Padana con il mare, attraversando l’Appennino da prima della costruzione di ferrovie e strade di fondovalle. Erano percorse soprattutto con carovane di muli e asini che portavano dal mare sale, olio ed acciughe e ritornavano cariche di vino, cereali e altri prodotti della pianura. Con gli otri in pelle di capra usati per il vino e l’olio si costruivano anche le cornamuse che accompagnano il piffero nella musica tradizionale delle Quattro Province .

Oltre al noto percorso di crinale per i monti Chiappo, Carmo e Antola, nel nostro territorio passa un’antica via del sale di quota più bassa, che per la sua importanza si trova anche nelle carte geografiche dei secoli passati, toccando molti luoghi di interesse storico. Tutto l’itinerario si può oggi percorrere su strade asfaltate piacevoli e poco frequentate.

Da Volpedo, passato il ponte sul Curone, ci si trova all’incrocio di Monleale basso e si prende a sinistra per risalire la media val Curone, fra pescheti, vigne e quindi meleti. Il borgo di Brignano è dominato dal castello di origine settecentesca; sul lato opposto del torrente si trovava il più antico castello di Cantacapra.

Il resto del percorso è raccontato qui: https://comune.volpedo.al.it/it-it/vivere-il-comune/itinerari/via-del-sale-49313-1-4623cc1af6b7b2b4419baf431983bb4b

oppure anche: https://camminiditalia.org/2020/02/06/via-del-sale/

E perchè non citare il Cammino di San Michele? Il punto di partenza sarà previsto a Tortona, mentre l’arrivo è a Bobbio.

Il Cammino di San Michele, o Via Micaelica, è un lungo percorso culturale e di pellegrinaggio che attraversa l’Europa in diagonale, lungo quello che secondo la tradizione sarebbe il segno lasciato dalla spada dell’arcangelo Michele. Dall’Irlanda e dall’Inghilterra, la linea attraversa la Francia e l’Italia per giungere a Gerusalemme, toccando numerosi luoghi legati al culto del santo quali Skellig Michael e Mont Saint-Michel.

In Italia il percorso promosso dal giornalista Sandro Vannucci entra dal Moncenisio, tocca la Sacra di San Michele, Torino, la basilica di Superga e il santuario di Crea, prosegue per Alessandria, Tortona, Bobbio, Pontremoli, Lucca e Roma fino a Monte Sant’Angelo nel Gargano. Diversi tratti sono già segnalati e descritti:

Il resto del percorso è raccontato qui: https://comune.volpedo.al.it/it-it/vivere-il-comune/itinerari/cammino-di-san-michele-49312-1-bdf524754b2e53e181b444cecdffa623

C’è poi il Cammino di Sant’Agostino il cui punto di partenza è previsto a (Milano) – Volpedo con l’arrivo a Genova.

Il Cammino di Sant’Agostino è una rete di percorsi a forma di rosa tracciati fra la Brianza, Milano e Genova per toccare numerosi santuari mariani e luoghi legati alla vita del grande filosofo cristiano, nato nell’attuale Algeria ma attivo a Milano ai tempi di sant’Ambrogio.

Da Milano il “gambo” della rosa si dirige a sud toccando Pavia, dove si trovano le spoglie del santo, Volpedo e la val Curone, Borgo Adorno, Cantalupo e Savignone (sovrapponendosi alla Via del Sale) e la val Polcévera (sovrapponendosi alla Via Postumia).

Questo tratto si riferisce alla traslazione delle spoglie del santo dalla Sardegna a Genova e Pavia nel 725 d.C., voluta dal re longobardo Liutprando, il cui nome sarebbe fra l’altro rimasto in quello del monte Liprando in val Brevenna. Alcune scene di questo trasporto sono immortalate nelle sculture che ornano la tomba del santo a Pavia.

Ancora, la Via Postumia e memorie romane, con partenza da (Aquileia) – Voghera ed arrivo a Tortona – Libarna – (Genova)

La Via Postumia è un’antica via romana che attraversava l’Italia settentrionale collegando Aquileia, in Friuli, con Genova. Dopo aver toccato Verona, Cremona e Piacenza, seguiva fino a Tortona il percorso della attuale ex strada statale 10 Padana Inferiore. Prese il nome dal console Postumio Albino che la fece costruire nel 148 a.C.

A Voghera rimane il basamento dell’antico ponte sullo Staffora, dopo il quale si attraversava la città nell’attuale via Emilia. Il nome della città deriva da Vicus Iriae, riferito al fiume Iria e al popolo celto-ligure degli Iriati o Iluati; non è chiaro se Iria fosse lo Staffora oppure lo Scrivia, che secondo altri si chiamava Olubria (nome che però si ritrova a Castel San Giovanni in val Tidone). Quindi per Pontecurone la strada raggiungeva l’importantissima città di Tortona (Dertona, poi Terdona), che attraversava anche in questo caso nell’attuale via Emilia.

Una variante forse più antica rimaneva maggiormente addossata alle colline: da Casteggio (Clastidium) toccava Retòrbido (Litubium) e Rivanazzano Terme (Vicus Lardarius, nome riferito alla macellazione dei maiali). Il tratto successivo è oggi percorribile seguendo stradine inghiaiate e asfaltate, in un piacevole ambiente campestre nelle vicinanze di Volpedo. Lo si può raggiungere da Voghera percorrendo strada per Casalnoceto, dove in località Boarezza sono in corso gli scavi di una domus, residenza signorile romana. Ai margini di Rivanazzano si prende strada Vallarana e quindi la strada che lambisce le cascine Cinchiona, Scorticavacca e Bòssola per arrivare all’antico insediamento rurale di Rosano, oltre il quale si guadava il torrente Curone in località Vigallo. Gli escursionisti possono invece dirigersi verso Volpedo pernottando a Casa Surì o ad agriturismi delle vicinanze e presto anche all’ostello di Volpedo.

Il resto del percorso è raccontato qui: https://comune.volpedo.al.it/it-it/vivere-il-comune/itinerari/via-postumia-e-memorie-romane-49778-1-df3e3a950c7bc972004398283adf6b45

In ultimo ecco il percorso dalla Via Emilia Scauri fino alla Fraschetta, con partenza da Tortona ed arrivo a Bosco Marengo – (Vado)

Pochi sanno che a breve distanza da Tortona si possono ripercorrere decine di chilometri di un’antica strada romana, che collegava la città (Dertona) con quella di Acqui Terme (Aquae Statiellae) e con il porto di Vada Sabatia, oggi Vado Ligure presso Savona. Era una parte del reticolo di strade carrabili magistralmente costruite dai Romani, che ebbero un ruolo chiave nel controllo e nell’economia delle loro colonie e poi dell’Impero.

Questa strada prese il nome da Marco Emilio Scauro che la fece costruire nel 109 a.C. Il suo percorso completo è in realtà un mistero ancora da chiarire: infatti il geografo Strabone scrive che essa “attraverso Pisa e Luni arriva ai Sabazi e di qui a Tortona”; oggi il percorso più logico per andare da Luni (presso La Spezia) a Savona è quello costiero che passa per Genova, che tuttavia stranamente non è nominata da Strabone; inoltre il tratto successivo da Savona a Tortona attraverso il passo di Cadibona ci appare come una bizzarra deviazione, che si sarebbe potuta accorciare andando direttamente da Genova a Tortona per la Via Postumia. Alcuni studiosi ipotizzano allora che in realtà la via Emilia Scauri, per evitare le difficili coste rocciose della Liguria, da Luni attraversasse l’Appennino e scendesse a Piacenza, proseguendo da qui a Tortona (sovrapposta alla Postumia), Acqui e Vado, nonostante che Strabone citi queste località in una sequenza diversa… In questo secondo caso, le vie centrali di Voghera e Tortona ancora oggi chiamate “Emilia” potrebbero riferirsi proprio alla Via Emilia Scauri e non, come si pensa di solito, alla Via Emilia più famosa (Milano-Rimini) verso cui portava la Postumia. Per complicare le cose, il tratto fra Piacenza, Tortona, Acqui e la Riviera di Ponente fu chiamato in periodi successivi anche Via Julia Augusta!

Il resto del percorso è raccontato qui: https://comune.volpedo.al.it/it-it/vivere-il-comune/itinerari/via-emilia-scauri-e-fraschetta-49965-1-7ef3a870d8fd844fa5cfc42792baec88

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