Sarà inaugurato mercoledì due giugno alle ore 17 il Bosco della memoria in ricordo dei caduti per il Covid. L’iniziativa voluta dal Comune di Castelnuovo Scrivia è stata realizzata nel concentrico urbano all’inizio di strada Viguzzolo, in un lembo di terreno che costeggia la via Perosi e si innesta con via Marconi. I lavori, affidati alla Forest di Vignole Borbera su progetto dell’agronomo Alberto Mallarino, sono conclusi: 24 gelsi messi a dimora per la prima area boscata che sorge nella nostra regione e vuole ricordare coloro che sono scomparsi per la pandemia.

Interverranno il Vescovo di Tortona Mons. Vittorio Viola, il Presidente della Provincia Gianfranco Baldi e il castelnovese Guido Chichino direttore della Struttura Operativa Complessa di Malattie Infettive e Tropicali dell’Ospedale di Alessandria. La manifestazione sarà aperta al transito e alla sosta ai cittadini nel rispetto delle norme vigenti in materia di protezione sanitaria.

L’idea nasce in un Comune storico per la messa a dimora degli alberi in occasione di eventi sicuramente più felici: i nuovi nati per i quali, sulle rive della Scrivia, è stato formato un parco con oltre mille alberi. Al monumento o alla pietra posata si dà significato di testimonianza viva di un albero che possa vegetare sia il miglior modo per il ricordo continuando una vita che probabilmente sarebbe stata tale senza la pandemia. In questo caso quella di un albero ma che per analogia riguarda i 44 morti castelnovesi.

Anche nella rappresentazione grafica del tabellone posto all’inizio del bosco il grafico castelnovese, Flavio Mainoli, ha immaginato una serie di alberi e di abbracci intorno a uno di essi: “sono quelli – dice il sindaco, Gianni Tagliani – che non abbiamo più potuto dare ai nostri cari visti salire su un’ambulanza e sigillati successivamente in una bara”.

Si tratta quindi di un ulteriore sensibilizzazione sul tema della forestazione urbana e dei suoi effetti benefici per la lotta ai cambiamenti climatici, tanto più dopo i momenti difficili della pandemia.
La scelta della specie vegetale indicata per la piantumazione dell’area è ricaduta sul gelso che con la scomparsa della bachicoltura e la meccanizzazione sempre più spinta dell’agricoltura sta letteralmente scomparendo dal nostro territorio.

Sono state utilizzate entrambe le specie, Morus alba, nigra e platanifolia, L’area è stata dotata di irrigazione con ala gocciolante e una staccionata in legno la delimita dal marciapiede. Quattro panchine al centro per la sosta e il prato completano la sua realizzazione.

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