Sono Storie di Territori e di genti quelle che si trovano scorrendone la lettura dell’ultimo libro scritto da Raffaella Romagnolo.

Questo pomeriggio ne ha parlato la scrittrice ovadese, per presentarlo, nel primo chiostro del convento accanto al Complesso monumentale di Santa Croce di Bosco Marengo.

Mentre aspettavo che iniziasse la presentazione del libro mi chiedevo chi va a questi eventi. Credo coloro che hanno già letto l’opera dell’autore, oppure che non l’hanno ancora letta ma intendono sapere di che si tratta.
E sentirselo raccontare da chi l’ha scritto sa di cosa viva, di più che fatto da altri, pur bravi che siano.

Non passa il quarto d’ora accademico e si inizia. Si parte con una presentazione alla scrittrice.

Raffaella Romagnolo è nata a Casale Monferrato nel 1971 e vive a Rocca Grimalda. Ha pubblicato L’amante di città (Frilli, 2007), La masnà (Piemme, 2012), Tutta questa vita (Piemme, 2013) e La figlia sbagliata (Frassinelli, 2015, candidato Premio Strega 2016, Premio Società Lucchese dei Lettori 2016). Nel 2018 ha pubblicato invece Destino. Una storia italiana del Novecento (Rizzoli).

Tocca poi a Raffaella Romagnolo raccontare del suo ultimo romanzo ”Di luce propria”; la storia di Antonio Casagrande che dall’orfanotrofio del Pammatone a Genova verrà adottato da Alessandro Pavia, fotografo, come aiutante di bottega . Sotto la guida del suo padre adottivo il protagonista imparerà tutto ciò che gli servirà per stare al mondo, tra cui l’amore per la politica e per la fotografia.

“Di luce propria”, senza svelare troppo, avvisa la Romagnolo. Affinché il lettore se ne goda la lettura. Quindi propone alcuni brani del libro.

Il “Dolore perfetto” di Ugo Riccarelli è il romanzo di riferimento, sentendolo molto vicino. Strizza un po’ l’occhio anche a Gabriel Garcia Marquez.

Chi ha già letto “Destino” può trovare qualche legame con questo libro. Alcuni personaggi coincidono, ma di età diverse.

Protagonista e coprotagonista sono maschi. Ma vi sono anche due donne di cui si parla. Madama Carmen, tenutaria di un bordello di Genova. Inoltre, la figura di una levatrice è l’altro personaggio femminile. Caterina Colombo, questo il suo nome. Ed essa riveste l’importanza del ruolo storico che ebbe la sua figura.



Dal punto di vista storico si parla dei funerali di Mazzini; delle giornate di Bava Beccaris a Milano e della Prima Guerra Mondiale col discorso di Gabriele D’Annunzio dallo scoglio di Quarto.

Il titolo inizialmente poteva essere FUORI FUOCO, ma essendo il titolo concordato con l’editore, era più gradito avere il senso di luce in copertina. I GIORNI GIOVANI fu un eventuale titolo. Il titolo spetta all’editore per cogliere l’essenza del libro.

L’incontro si conclude con la consegna di un omaggio floreale alla scrittrice

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