Sul finire di giugno, il Comune di Cassano Spinola ha adottato alcuni provvedimenti atti ad ottenere stemma, gonfalone e bandiera, a seguito della fusione con Gavazzana.

Nel richiamare la L.R. del 5.04.2017, n. 4, con cui è stato istituito il nuovo Comune, denominato “Cassano Spinola”, a far data dal 1.01.2018, a seguito di fusione dei Comuni di Cassano Spinola e Gavazzana; nel richiamare inoltre lo Statuto comunale, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 2 del 14.03.2019, che all’art. 4 regola l’uso dello stemma e del gonfalone, prevedendo: – al comma 2 che “Il Comune avrà un proprio stemma e un proprio gonfalone, secondo la descrizione approvata con apposito decreto del Presidente della Repubblica”; – al comma 3 che “Nelle cerimonie e nelle pubbliche ricorrenze, fino alla concessione del nuovo stemma e gonfalone ufficiale, il Comune potrà utilizzare ancora il vecchio gonfalone dell’estinto Comune di Cassano Spinola”; si è previsto che l’ Amministrazione Comunale di Cassano Spinola avrebbe istituito lo stemma comunale ed il proprio gonfalone come indicato dallo Statuto, così da poter conseguire il riconoscimento ufficiale di un proprio emblema araldico, la cui concessione si esplica con apposito decreto del Presidente della Repubblica.

L’Amministrazione aveva previsto con Deliberazione n. 23 del 14 ottobre 2020 di avviare l’iter per l’ottenimento dello stemma comunale (emblemi araldici) prevedendo una ipotesi di stemma; il Segretario comunale diede mandato al Dott. Carletto Genovese di Como, esperto di araldica, per la realizzazione di uno studio grafico e di immagine per l’ideazione dello stemma, del gonfalone e della bandiera del Comune di Cassano Spinola da sottoporre all’Ufficio onorificenze e araldica, ai fini dell’ottenimento del decreto presidenziale di concessione.

Successivamente, il Dott. Carletto Genovese ha redatto un’accurata Relazione araldica (“Gli emblemi civici di Cassano Spinola”) e, a seguito della suddetta Relazione, l’Amministrazione comunale ha individuato accanto all’ipotesi originariamente prevista anche un’altra che maggiormente richiamava alcuni elementi identificativi del territorio.

Nel delineare lo stemma è necessario richiamare gli aspetti storici, geografici, economici e religiosi del relativo territorio; ecco quindi i cenni storico-corografico riportati nella sopraindicata relazione:

Il paese di 1800 abitanti è adagiato sulle prime alture che si trovano sulla riva destra del fiume Scrivia in provincia di Alessandria, nel Tortonese. Vi si arriva tramite un ponte rifatto a quattro arcate.

Cassano Spinola

Il toponimo è composto da un prediale in -anus dal gentilizio latino cassius e dal determinante Spinola, tratto dal nome degli antichi signori del luogo. Si riportano le pagine del Goffredo Casalis sulla storia del paese. CASSANO SPINOLA (Casianum Spinula), com. nel mand. di Villalvernia, prov. e dioc. di Tortona, div. di Alessandria. Dipende dal senato di Piem., vice-intend. prefett. insin. ipot. di Tortona, posta di Novi. È situato alla destra sponda dello Scrivia tra Gavezzana e s. Bartolommeo, in distanza di tre miglia da Novi, e di sette a mezzodì da Tortona […] […] Questo luogo si trova nominato in un diploma del 1014, in cui l’imperatore Arrigo ne conferma il possedimento all’abbazia di Lucedio, ora di s. Genuario. Era un cospicuo borgo con corte e castello, come si riconosce da una carta di donazione del 1149 fatta al comune di Tortona dai signori di questo luogo Anselmo, Crivellario, Pietro, Manfredo, ed Ogglerio, figliuoli di Ansaldo in un colla loro genitrice Rechilda, che pure di un Ansaldo era figlia. Il Montemerlo nella sua storia di Tortona fra i casati nobili esistenti in quella città nel 1145 accenna quel ramo della predetta famiglia, che vi si era stabilito, e non aveva per anco altro nome a distinguersi, fuorché quello di De Cassano. Nel trattato di riconciliazione della città di Tortona coll’imperatore Federico I (1183) è detto che il comune di Pavia dovrà restituirle i castellani di Cassano, e di altri luoghi. Arrigo VII nel 1220 le ne confermò il possesso. Essendo questo un borgo sullo Scrivia di molto transito, eravi stabilito un dritto di pedaggio a favore del comune di Tortona. Laonde i milanesi che facevano altre volte un grande commercio colla riviera Ligure, col Piemonte, ed oltre le alpi, conchiusero coi Tortonesi l’anno 1185 un trattato, con cui si regolarono i dazii da pagarsi rispetto alle persone ed alle cose nella via dal Po sino a Cassano, e gli altri da Cassano all’insù. De’ Cassani, detti anche Casseni, se ne trovano in Asti nel secolo decimoterzo, i quali possedettero il castello di Calosso: di questi un Guglielmo, chiamato il dottore eccellente, era giudice di Pavia del 1231: un Vercellio De Cassano cogli altri credenziarii riceveva in Asti nel 1251 il giuramento di pace degli ambasciadori di Mondovì: un Solimbene era de’ capi Guelfi aderenti ai Solari, coi quali (1317) cooperava per dare la città al re Roberto di Sicilia, capo de’ Guelfi d’Italia: un Antonio combattendo da prode col regio Siniscalco contro il conte Garnero capitano delle truppe dell’imperatore Arrigo, morì gloriosamente in vicinanza di Annone: un altro Antonio nel 1385 permutò in altri beni il suo castello di Calosso con Petrino Cacherano. Alcuni di questa prosapia passarono a Mondovì; ed un Andrea cogli altri consiglieri della città sottoscriveva (1210) l’atto di dedizione al marchese Manfredo di Saluzzo, ricevuto da Guidone di Piozzasco di lui legato: il signor Leonardo dottore di leggi, insieme con Giovanni De Consule capitano del popolo assisteva (1328) al giuramento di fedeltà prestato al vescovo d’Asti da una parte degli uomini di Mondovì. Il cospicuo luogo di Cassano soffri molto nelle guerre degli Astigiani contro gli Alessandrini ed i Tortonesi verso il fine del secolo decimoterzo. Sopportò eziandio nel 1499 gravissimi danni dalle nemiche truppe di Francia capitanate dal maresciallo Triulzi. Appartenne in feudo ai marchesi Spinola di Genova, residenti in Tortona. Il castello è situato su un’altura dominante il borgo ed è circondato da una zona verde. L’edificio, risalente al X sec., apparteneva in origine ai signori De Cassano. La struttura primitiva era probabilmente costruita da una semplice torre, cintata e fortificata. A partire dal 1313 le vicende del castello si legano alle sorti della famiglia Spinola, ai quali rimane fino al 1787, anno in cui si estingue la casata. Il maniero raggiunge il massimo dello splendore nel XV sec. Sotto l’egemonia viscontea e sforzesca, quando assume gli elementi caratteristici dell’architettura delle fortezze viscontee: alte torri, possenti mura, massicce porte e il ponte levatoio. Ne rimane una raffigurazione inserita nella carta del Borremano, risalente al 1594, dove il castello appare dotato di torri angolari merlate e poderose mura. Ai piedi del colle è situato il ridotto, area fortificata, utilizzata per proteggere la popolazione in caso di guerra e fortificata da case addossate. Anno decisivo per la storia del castello è il 1499, quando le truppe francesi assediano e saccheggiano il borgo e il fortilizio. Quel tragico evento segna il destino del castello che perde il suo ruolo difensivo e cade in declino. L’ultima descrizione nota risale al 1753: all’interno di due corti sono suddivise strutture di servizio, appartamenti e l’area amministrativa con prigioni e pretorio. A seguito dell’estinzione della casata (1787) e del progressivo abbandono, il castello viene smantellato nel 1805. Attualmente dell’antico maniero rimangono alcuni tratti di mura perimetrali e di contenimento. Festa patronale Esaltazione della Santa Croce, celebrata il 14 Settembre.

Gavazzana

Il toponimo ha le sue radici nel ligure arcaico gaba, altura, e san, luogo, quindi luogo su un’altura. Alcuni ipotizzano un’origine latina: gabata indicava infatti per gli antichi romani la ciotola. In alcune parlate del Tortonese la secchia del muratore è ancora chiamata gabazza. L’abitato sorse sul colle sovrastante la romana Via Postumia. La prima notizia certa risale al 1242. Il paese fece parte ab antiquo del cosiddetto Vescovato, storico possedimento temporale del primate di Tortona. Il 18 giugno 1799 il borgo fu saccheggiato dai soldati francesi del generale Moreau che lasciarono sulla strada alcune vittime. Nel maggio del 1859 fu ancora teatro operativo di truppe francesi prossime a scontrarsi con gli Austriaci a Montebello. Nel 1874 vi nacque il venerabile don Carlo Sterpi cofondatore col futuro San Luigi Orione della Piccola Opera della Divina Provvidenza; nel 1943 egli ospitò nella sua casa il celebre scultore Arrigo Minerbi, sottraendolo alle persecuzioni razziali.

Santo Patrono San Martino, 11 Novembre.;

Ricordato il Regio Decreto del 7 giugno 1943, n. 652 (abrogato dall’art. 2269 del D.lgs. 15 marzo 2010 n. 66), che dettava disposizioni in materia di emblemi araldici (stemmi, gonfaloni e bandiere); considerata, la relativa competenza, in termini di istruttoria del procedimento di concessione, all’Ufficio Onorificenze e Araldica, presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; VISTA la legge 12 gennaio 1991 n. 13; richiamato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (D.P.C.M.) del 28 gennaio 2011, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del primo febbraio 2011 al n. 25 Suppl. Ordinario n. 26, il quale regola l’araldica civica e, in particolare:

  • all’articolo 2, prevede che i comuni siano tra i destinatari della disciplina del decreto;
  • all’articolo 3, disciplina la domanda di concessione di emblemi araldici;
  • all’articolo 4, prevede disposizioni particolari;
  • all’articolo 5, indica le caratteristiche tecniche degli emblemi;

Il Consiglio Comunale è chiamato ad approvare gli emblemi araldici del Comune con proprio atto deliberativo; l’iter procedimentale per la concessione dello stemma e del gonfalone comporta l’adozione di apposita deliberazione consiliare ove viene manifestata la volontà di ottenere un decreto di concessione dei predetti emblemi araldici; con voti unanimi favorevoli, resi in forma palese per alzata di mano dagli otto consiglieri presenti e votanti

Il Comune ha approvato i bozzetti definitivi dello stemma, del gonfalone e della bandiera che sono come segue:

STEMMA

Blasonatura D’azzurro, alla sbarra d’argento, caricata da due stelle di cinque del primo, accostata in capo dallo spino d’oro, posto in palo, e in punta, dalla torre d’oro, murata di nero, merlata alla guelfa di tre, aperta del campo [Spiegazione: La banda d’argento, che va dall’angolo superiore sinistro all’inferiore destro, è caricata dalle due stelle, dello stesso colore del fondo. La banda vuole indicare sia il corso dello Scrivia sulla cui sponda destra è collocato il Comune sia la Via Postumia, importante strada di collegamento importante per lo sviluppo del paese. Lo spino e la torre sono i simboli presenti nei vecchi stemmi.]

GONFALONE

Blasonatura Drappo partito di bianco e di azzurro riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dallo stemma sopra descritto con la iscrizione centrata in argento, recante la denominazione del Comune. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto bianco e azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati di argento. [Spiegazione: Il drappo partito è diviso verticalmente in due parti da una linea che separa i colori bianco e azzurro, richiamando i colori del drappo del vecchio Comune di Cassano Spinola.]

BANDIERA

Blasonatura Drappo partito di bianco e di azzurro, caricato dallo stemma della Comune, recante la denominazione del Comune. L’asta sarà ornata dalla cravatta con nastri tricolorati dai colori nazionali. [Spiegazione: La bandiera, il terzo e ultimo elemento civico, ricalca l’impostazione scelta per il gonfalone. I colori bianco e azzurro sono divisi mediante una linea verticale.]

Il Sindaco pro tempore, Ing. Alesssandro Busseti, ai sensi dell’art. 3 del D.P.C.M. 28.01.2011 ha avuto mandato per l’inoltro dell’istanza al Sig. Presidente della Repubblica ed al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri al fine dell’ottenimento del decreto di concessione degli emblemi araldici, ovvero dello stemma, del gonfalone e della bandiera.

Il Consiglio Comunale, stante l’urgenza di provvedere al fine di conseguire tempestivamente gli emblemi araldici, ha espresso parere con separata votazione unanime favorevole, resa in forma palese per alzata di mano dagli otto consiglieri presenti e votanti

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