Ospito volentieri un pezzo scritto da Benedetta de Vito
Danzano per le vie del Corso di città e paesi le mantelline verdi degli “Amici di San Rocco” e sono allegra presenza, il vero “green pass”, di chi, pellegrino nel mondo, come il Santo francese nel Medio Evo, vive sui passi della Trinità, sotto il caldo manto azzurro della nostra Mamma in cielo. Danzano, splendide nell’aria fresca, in attesa che, magari, qualche pittore si accorga di loro, le osservi con amore e le ritragga in fior di pennello, raccontando anche così, nel quotidiano cammino nostro e suo, la dolce devozione popolare verso l’uomo di Dio che, senza mascherina, a mani nude, nel cuore ardente d’amore per il Signore, guarì tanti dalla peste, fu onorato dal Papa, ebbe il pane dell’amore e morì, dimenticato, nella sua terra natia. Per ora, un evviva e un grazie e stappiamo uno spumante immaginario per il sindaco Giovanni Erasmo Fava e per tutta l’amministrazione comunale di Falciano del Massico, che ha aperto cuore e casa a San Rocco, donandogli lo spazio di una nuova, bellissima, pinacoteca, che sarà inaugurata il 16 ottobre da Fratel Costantino De Bellis, motore dell’associazione e anima di tutti i fedeli del santo francese.
Eccoci, dunque, nel cuore del Casertano, in un paese che, in epoca romana, era centro economico di prim’ordine, come attestano i ritrovamenti archeologici che raccontano di ricche ville suburbane, dove, in speciali torchi, veniva spremuto dalle uve locali il vino Falerno, cantato da Orazio e amatissimo ancora oggi dai palati fini di tutto il mondo. Eccoci, a un passo dalla Regina viarum, cioè la Via Appia, dove gli antichi romani, strappando agli aurunci il loro territorio, costruirono un paradiso in terra, che si specchia nel suo bel lago. Una terra baciata dalla bellezza divina che, nel Medio Evo, divenne benedettina. Qui monaci operosi costruirono una grande grangia. Terra poi di un santo eremita, San Martino, che divide con San Rocco il titolo delle chiese paesane. Qui a Falciano, San Rocco rivivrà nei bei quadri che raccontano la sua vita illuminata dal Signore. Tantissimi gli artisti da tener d’occhio. Ad esempio Yuri Kuku, che ha bei quadri sacri in vendita sulla rete. Oppure Eleana Spaziani, di Sora, che fin da piccolissima, si è dedicata all’arte sacra. Poi c’è Saverio Genise, vincitore della seconda edizione della rassegna nazionale “Un dipinto per San Rocco”.
Un grazie, dunque, al paese di Falciano che apre le sue generose braccia al santo pellegrino e un grazie anche a Fratel Costantino, instancabile promotore della devozione al Santo pellegrino, amatissimo nel nostro Paese. Si contano, in Italia, oltre tremila tra chiese, cappelle, santuari ed oratori dedicati al terziario francescano francese, duecento settanta sono le confraternite. San Rocco è patrono di ben 1889 comuni del Belpaese. E lo stesso è per il mondo intero. Evviva San Rocco.