Mi sono incontrato con Franco Arcesati di Tortona e, stranamente, la prima domanda me l’ha fatta lui. Un modo originale per iniziare. Mi ha chiesto perché mai mi fosse venuto in mente lui per scrivere un pezzo su Storie di Territori.
Ecco, dato che il blog s’intitola Storie di Territori, le foto che fai tu valorizzano il territorio e soprattutto chi vi abita per una parte che è poi un po’ quella animale, quindi interessa il territorio per un aspetto naturalistico, che in tanti casi non è valorizzato. Vedi, ci sono tanti che scattano, fanno foto e la cosa più facile è mettersi davanti ad un bel paesaggio o parti di esso. La tua peculiarità è scendere nel dettaglio, che è un indirizzo più preciso rispetto ad altri. E ti chiedo, da cosa nasce questa passione?
Io parto da un presupposto, nella vita ho sempre inseguito la bellezza, ho sempre cercato nella bellezza un qualche cosa da poter raccontare. La fotografia per me è un racconto. A differenza di un film dove tu un’azione la riesci a vedere, la fotografia per me è la bravura che ha un fotografo di riuscire a trasmettere le stesse identiche cose che vede lui in quel preciso istante lanciandoti un messaggio. Dietro le mie foto vuole esserci un messaggio, che riguarda proprio il territorio. Quando avevo la mia attività commerciale ho sempre creduto che il mio negozio non fosse fine solo a me stesso, ma fosse fine e parte della mia città. Ho sempre pensato che una bella vetrina non fosse utile solo a me che vendo il prodotto, ma il fatto che venisse gente da fuori città ad acquistare da me voleva dire in quel contesto dare un contributo. Così oggi io con le foto cerco di dare un contributo al territorio. Lo faccio sensibilizzando chi vede le foto, chi si riconosce, chi prova un’emozione e magari riesce a cogliere ciò che ho colto io in quel momento.
Mi piacerebbe che le foto da me scattate in Ambiente Scrivia fossero un veicolo per far sì che le persone andassero a frequentare quei luoghi.
Per te quindi è pura passione…
Per me è una passione, poi in futuro non sai mai cosa possa scaturire, da tante passioni sono nate tante belle cose. Ho iniziato a veicolare il territorio attraverso questa mia passione perché ritengo che non ci sia solo l’enogastronomia, i palazzi, le belle architetture, etc…
Ad oggi mi gratifica il fatto che molte persone mi fermano e mi dicono, quasi increduli: “Ma tutta quella roba lì e proprio là?!”. E sono convinto che se creo l’interesse, lo creo anche affinché tu ci vada. Chiaramente, non è detto che chi va a camminare in Ambiente Scrivia riesce a vedere tutto quello che vedo io, perché dietro ad ogni foto c’è la pazienza in primis, la voglia di aspettare che accada un fatto. Più ci stai, più sei curioso e ti rendi conto che ci sono mille altre cose che scopri frequentando i luoghi.
Ho cominciato a frequentare Ambiente Scrivia almeno tre anni fa e mai avrei pensato che ci fossero tante di queste specie di animali stanziali o migratorie che occupassero quella zona. Mai avrei pensato di vedere il martin pescatore nell’atto di pescare, il cormorano che pesca e va sotto l’acqua, i daini o i caprioli che giocano e si danno le scornate, lo scoiattolo che ti vuole mandare via, il rapace che prende il topolino e se lo mangia.
Naturalmente, frequentando i posti li senti anche un po’ più tuoi, ti viene più voglia di difenderli, di veicolarli in una certa maniera. Il mio pensiero principale va al senso civico che manca. A tal proposito c’è un progetto che riguarda una mostra fotografica da proporre alle scuole del Primo Circolo di Tortona al fine di portare gli alunni a conoscere.
Quindi, Ambiente Scrivia è il tuo luogo ideale, oppure…
No, io vado tantissimo in Val Borbera e Val Curone, in qualsiasi periodo dell’anno. Questi sono gli ambienti in cui spazio.
Hai già fatto qualche mostra?
C’è un progetto che condivido con un mio carissimo amico, proprio con lui ho imparato e sto ancora imparando, insieme avevamo deciso di fare una cosa che il Covid ha rallentato, l’idea sarebbe un libro fotografico e una mostra. E comunque è importante il messaggio ai giovani, quello che si vuole dare.
E quali sono i canali che utilizzi solitamente per condividere i tuoi scatti fotografici?
Mi piace farlo su Instagram, anche su Facebook, mentre non ho ancora pensato di creare un blog.
Immagino che avrai migliaia di foto
Ne ho tante, veramente tante. Ne posto su Instagram, che mi piace di più come veicolo. E quando posto una foto cerco di arricchirla con dei pensieri, cerco di legare un pensiero affine all’immagine. Ogni immagine racconta e dice qualche cosa, certe volte sono io a dire di quest’immagine, certe volte non scrivo niente perché lascio che sia chi la osserva a farsi una propria idea. La sfida il più delle volte è quando hai qualcosa da dire e parti per fare uno scatto che si leghi col tuo pensiero.
Certe volte mi scoraggio un po’ e mi riferisco all’Amministrazione Comunale, sono stati spesi centinaia di migliaia di euro per sistemare Ambiente Scrivia a Tortona in seguito a danni creati dal vento. Con le associazioni di volontariato ci siamo preoccupati di fare più volte la pulizia del parco, anche se preferisco chiamarlo Ambiente; il problema è che poi chi avrebbe dovuto preoccuparsi di vigilare, di fatto non lo fa. A distanza di un mese dal riordino e l’intervento dell’Ente Pubblico sono stati raccolti quintali di rifiuti. Manca la cura dei luoghi. Allora ti domandi, ma perché sono stati spesi tutti quei soldi arrivati dalla Regione? E’ chiaro che se non controlli un territorio diventa una zona abbandonata. Ma se le scuole potessero portare gli alunni a vedere Ambiente Scrivia, piuttosto che gli animali, il rischio è di mostrar loro della SPAZZATURA.
Prima di salutarti vorrei chiedere se hai ancora un sogno nel cassetto da realizzare
Si, il mio amore per il territorio e della mia scelta di veicolarlo attraverso la natura, per riuscire a creare in un futuro un’oasi naturalistica in Ambiente Scrivia come ne esistono molte altre. Un oasi potenzialmente capace di attrarre visitatori dalle regioni vicine, uno spazio dove portare i bambini per abituarli a vivere gli ambienti nel pieno rispetto degli stessi.