Oggi pomeriggio la Delegazione FAI e il Gruppo Giovani FAI di Tortona hanno accompagnato numerosi visitatori per un nuovo evento in collaborazione con la Officina del Dialetto Tortonese.
Si trattava di una passeggiata per le vie del centro storico di Tortona, visitando alcuni cortili di Via Perosi e di Via San Marziano per ascoltare storie, sentire musica popolare e degustare vini del territorio. Nel finale anche spazio per una degustazione organizzata da “Terre Derthona” e” Incontri DiVini”.

Ad ogni visitatore, prima del giro guidato, era consegnato lo scritto che segue

Via San Marziano e Via Perosi

di Armando Bergaglio

Via Perosi e Via San Marziano: due vie vicine del centro storico, anzi una confluisce nell’altra, eppure due vie diverse, con identità e funzioni proprie. Lunghe qualche centinaio di metri ognuna di esse, hanno una lunghissima storia.

Via San Marziano ci richiama la Dertona romana: per il suo andamento est-ovest, gli storici la identificano nel cardo massimo (Il cardo maximus era di particolare importanza poiché collegava due delle quattro porte principali dell’insediamento e, solitamente, una di esse era maggiormente decorata e riconoscibile, in quanto indicava la strada consolare che conduceva a Roma). Via San Marziano inizia nel punto d’incontro con la strada consolare che rappresenta il decumano massimo, cioè la Via Emilia (anche se in realtà si tratta della Via Postumia)

Su questo incrocio (presso la pasticceria Casali) che rappresenta quindi il centro della città romana, sono state tracciate le altre strade, parallele e perpendicolari tra loro. Esse formano il tessuto viario urbano proprio delle città romane. L’attuale Via San Marziano in passato era denominata “contrada di Porta Milano”, perchè si concludeva con una delle porte dalla quale iniziava la strada per Milano.

Poi, demolita la porta (la si riteneva un ingombro alla normale viabilità), la via fu intitolata a San Marziano, una delle più importanti istituzioni religiose e culturali del nostro passato. Poi, come gli altri monasteri, fu vittima delle soppressioni napoleoniche. Quello che ancora vi si trovava fu venduto all’asta e la parte edilizia fu demolita ed al suo posto venne eretto il palazzo che vediamo ancora oggi. In ricordo di quella istituzione la Via fu intitolata a San Marziano. Ma c’è anche un’altra ragione. Se mentalmente proseguiamo in linea retta, supereremmo l’attuale ferrovia e ci troveremmo all’altezza della cappella eretta dove, secondo la tradizione, sarebbe stato martirizzayo San Marziano.

Quindi la Via San Marziano, oltre alla sua origine storica, è sempre stata una strada molto frequentata per le attività commerciali e produttive, tanto che un vasto isolato a destra, all’incrocio con l’attuale Corso Romita (Albergo Cavallino) era detto “La lanara”, dove operavano le “umiliate”, appartenenti ad un movimento evangelico che si occupava della lavorazione della lana.

Se la Via San Marziano era abbastanza movimentata, la Via Lorenzo Perosi era una via eccezionalmente tranquilla e silenziosa. Il suo andamento curvilineo ci riporta al medio evo quando questo percorso era stato modellato sull’andamento della più antica cinta murata che proteggeva la città, cioè il “Paramuro”, lungo il quale la via correva più o meno parallela, separata da una fascia di rispetto.

Se in altre vie nei pressi (Via Massa Saluzzo, Via Passalacqua e la stessa Via San Marziano) erano numerose le residenze di famiglie nobili e patrizie (“i nobil ad San Giacum”, ci ricorda un vecchio detto) Via Perosi era la via della nascente borghesia ottocentesca, dove la casa in Via Perosi costituiva uno status symbol. La case avevano grandi cortili e giardini, con spazi per piccole scuderie e per le carrozze. In alcune case c’erano anche il fienile e la cantina attrezzata per le operazioni di pigiuatura e per la conservazione dei vini.

La via Perosi era stata intitolata al grande musicista concittadino quando era ancora vivente, probabilmente si trattò allora di un caso unico. In precedenza era stata Via San Giacomo (dalla chiesa ivi esistente) e Contrada della Posta dove, presso la Casa Priora, aveniva il cambio dei cavalli. Via Perosi è una via storica, nel senso che lì sono nati o sono vissuti illustri personaggi della nostra storia, ricordati attraverso varie lapidi: oltre a Lorenzo Perosi, il musicista, si ricordano i Sovera Lattuada, patrioti e politici; Carlo Mirabello, Ministro della Marina e Alberto Leardi, garibaldino volontario dei Mille, deceduto in uno scontro a Milazzo.

La via è stata fortunatamente risparmiata da interventi sgarbati, pertanto ha conservato intatta quella raccolta atmosfera propria dell’Ottocento.

Alla pagina Facebook Storie di Territori c’è l’album completo con le foto

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