Scrive Gian Luca Motta di Basaluzzo che la festa della Madonna del Rosario è forse la festa più antica della Parrocchia.
In una relazione del 1751 per la visita pastorale, l’allora parroco di Basaluzzo Giuseppe Maria Palenzona scriveva che “nel giorno della Solennità del Santissimo Rosario, si canta Messa Solenne e dopo i Vesperi si porta processionalmente la statua della Beata Vergine per il luogo”.

La statua dell Madonna era, come scrive il Vernetti nel 1895 nella sua Storia di Basaluzzo, ma ancora oggi è collocata nell’altare a destra dell’altare maggiore. Un bell’altare in marmo colorato su sfondo bianco, dove in una nicchia circondata da quindici medaglioni dipinti a mano e raffiguranti i misteri del Rosario sta la statua della Vergine Maria. La statua in legno è opera di autore ignoto, di scuola genovese , risale al 1700 e a detta degli esperti il valore artistico è notevole. Caratteristica è anche l’architettura del baldacchino con le colonnesorrette da due putti di pregevole fatttura.

Nel 2009 si è resa necessaria un’opera di restauro, in quanto uno strato di polvere depositatosi negli anni, il fumo delle candele, l’inesorabile passare del tempo e qualche incidente di percorso avevano danneggiato le parti più sporgenti. Si è così rimossa la ridipintura a base di bronzina e anche il volto della Madonna e del Bambino era stato ricoperto di un colore più chiaro e tutto ciò ha portato alla luce la doratura originaria e la cromia rosastra e l’iride più scura degli occhi tipica della tradizione settecentesca. Interessante è anche il basamento di nuvole su cui poggia la Madonna: la rimozione del colore alluminio ha permesso il ritrovamento dell’argento originale a foglie alternato a fasce colorate di bolo rosso.
Anche trono e baldacchino hanno necessitato di un approfondito lavoro di restauro per rimuovere sia interventi impropri volti a riparare danni e rotture a parti sporgenti (braccio e dita di un putto) sia la dipintura non tanto nel colore azzurro di fondo ma nel carnato dei putti.

La festa nel tempo doveva essere molto sentita. Don Palenzona nella sua relazione scrive che che in occasinone della festa il Priore della Confraternita del Rosario organizzava una specie di lotteria “si costuma mettere in pubblico un capo o un sendale, si fanno molti biglietti, quali per ognuno si paga una parte e doppo un numero competente si tirano su le sopraddette cose a sorte”. Il Vernetti invece scrive che dopo la ricorrenza della Madonna del Rosario si fa un fiera.

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