Oggi, c’era un buon motivo per andare a Cabella Ligure, infatti era in programma la FESTA D’AUTUNNO, con la polentata all’ora di pranzo e la castagnata nel pomeriggio.

Ma sul manifesto c’era scritto: CONOSCI LA TUA VALLE, uno slogan potente.

Di più ancora, nella Sala Conferenze dell’Albergo Posta si è svolta una conferenza dal titolo: “ Identità di territorio della Val Borbera tra tradizione e progetti futuri”. Erano annunciati numerosi interventi, quindi valeva la pena ascoltare quel che si dice.

Il saluto iniziale per parte dell’Amministrazione Comunale è toccato al vice sindaco che in poche parole ha qualificato Cabella Ligure un paese molto sensibile a questi eventi sul territorio della Val Borbera.

Antonio Santopietro emozionato, per la prima volta si trovava a moderare, giudicando questa domenica una giornata storica perché qui si faceva il punto sulle iniziative. Nella fattispecie:

Progetti di filiera
Accoglienza
Festival

Ho ascoltato con piacere qualche intervento, per esempio iniziando da Irene Calamante, di cui qui ho gia avuto il piacere di incontrare e scrivere della sua attività. Eppure lei ha parlato di territori rurali ad alto livello di spopolamento. Del desiderio di vedere un territorio che si sostiene coi propri prodotti, vivendo della sua biodiversità. Ha sottolineato l’importanza della filiera corta. Ha parlato di “Terre e Sapori di Eccellenza” la rivendita dei prodotti. Il concetto primitivo è quello del pancaffè. E l’idea di denominazione di pane di valle associata a quella di creare un forno di Valle con un mulino.

Ezio Poggio si definisce di Cabella al 50%
Dal 2005 Cogo Fabio con l’azienda Sassobraglia (sito www.sassobraglia.it ), Azienda Agricola Gianluigi Mignacco (sito http://www.tanadegliorsi.it/ ) e Ezio Poggio (sito www.eziopoggio.com ) col timorasso progetto di filiera. Ha parlato dell’iter di riconoscimento della zona di origine. Ha citato Terre di Libarna, sottozona. Di recente sono entrate altre aziende. Ha detto con orgoglio che il vino della valle va in tutto il mondo.

L’intervento di Valentina è a parlare di zafferano. L’azienda agricola Stille di Luna (sito www.stilledilunazafferano.com/ ) è stata fondata la settimana scorsa. Il papà è di Teo. Obiettivo riportare in auge la ricchezza della valle, ma anche formare nuove attività. Zafferano e fagiolana, considerati alimenti poveri, invece ricchi ed importanti per la scienza. Obiettivo: entrare nel circuito delle fattorie didattiche.
Il futuro è qua dove la terra ha bisogno di noi, dove può darci qualcosa di importante. Progetto della fattoria didattica partirà presto.

Michele Negruzzo, Presidente dell’Associazione Albergatori. Nati nel 1978, segno di identità il tour gastronomico primavera autunno, con la speranza di poterlo riproporre il prossimo anno. Auspica maggior comunicazione e rete più fitta.
Lancia una provocazione, la sagra fatta coi prodotti acquistati fuori anziché localmente. Piuttosto, meglio non farla.
E ricorda la carenza di collegamenti neitrasporti pubblici verso l’alta valle; da Cabella all’alta valle non c’è trasporto pubblico e le strade sono malconcie.

Daniela Basso con attività di bed & breakfast a Vigo. Dice che l’accoglienza è un’impresa piuttosto ardua. Occorre creare e tessere rapporti umani.
Ha ricordato la più recente attività nella Pro Loco di Albera citando il mercatino settimanale. I rapporti con altre Pro Loco della Valle. Necessario creare progetti insieme ed eventi con le diverse Pro Loco. Un evento, UNA VALLE IN CAMMINO, ha aperto nuove vie di conoscenza. Importante conoscere i cammini. Ha parlato di turismo interessante, sostenibile. Un obiettivo: creare una rete di cultura, dialetto, luoghi.

Tra un intervento e l’altro si sottolinea la mancanza di un un portale internet sulla Val Borbera.

Nikol D’Imporz del B&B Griffondoro di Cantalupo Ligure, un bed & breakfast. Ha allargato le sue attività fino all’e-bike. Obiettivo: far conoscere la valle con dei minitour. Dice: “Come piccola entità non abbiamo risalto, ci vuole una guida. C’è tanto da scoprire, a Rocchetta Ligure per esempio c’è il museo, a Vendersi ci sono i pupazzi; ci sono itinerari nascosti che avrebbero necessità di guide cai”. Infine propone di fare assaggi con cantine già disponibili a collaborare.

Giacomo D’Alessandro per Il Cammino dei Ribelli.
Sempre più le persone che vedono la valle e la frequentano aumentando il flusso dei camminatori. Flusso fatto di persone belle. Con la voglia di scoprire la Valle. Obiettivo: risvegliare energie presenti. Il “Cammino” è un modo di vivere a passo lento delle realtà che già ci sono. È un sito Internet. Dice: “Siamo arrivati a 400 dopo poche stagioni dall’avvio. Il desiderio è che il “Cammino” diventi patrimonio della Valle”. Sostiene che bisogna condividere il percorso coi suoi benefici; serve la segnaletica fornita dai comuni della Valle. Sottolinea che il territorio rimane fragile nonostante tutto questo fermento raccontato da chi mi ha preceduto. Mi rimane impressa una sua frase: “Non abbiamo bisogno delle invasioni di massa”.

Silvia Gogna parla della Valle come di un posto dove vivere. Ha incontrato un’amica che si occupa di cicloturismo ed allora ha pensato all’e-bike. Obiettivo: collegare con le biciclette tutte le realtà del territorio. Cita l’uso di una app. l’invito a questo servizio è per la famiglia, la coppia.

Interessanti gli spunti provenienti dalla Val Borbera. Non ho ascoltato tutti gli interventi, ma ho colto un evidente segno di vivacità di questa parte di basso Piemonte

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.