Accipicchia che fine settimana!
E parlo di quello appena trascorso. Qui, nel basso Piemonte, tra Novi Ligure e Tortona si sono vissuti momenti coinvolgenti in diversa misura e su scenari differenti. Si sa bene, eccome, a Novi Ligure si aspettava da tempo la riapertura e l’inaugurazione del restaurato Teatro intitolato a Romualdo Marenco. Un evento conosciuto ai più, ma che che forse non ha coinvolto tutta la popolazione novese.
Chiaramente, il Teatro Marenco è davvero bello ma la capienza un po’ ridotta rispetto alle esigenze cittadine. Forse anche si potrebbe dire “meglio così” perché, entusiasmo a parte, non si sa mai quale possa essere il riscontro reale ora e nel tempo che verrà.
Inoltre, va detto che il Teatro Marenco rappresenta l’espressione della nobile arte teatrale, appunto, e di ogni qualsivoglia espressione rappresentabile su un palcoscenico.
Fuor da ogni polemica, che qui si vuole evitare, c’è da augurare ogni fortuna e buona riuscita per il futuro del Teatro Marenco a riposo per così tanti anni ed ora riesumato a nuova vita.
A Tortona, invece, c’era trepidante attesa per l’arrivo del nuovo Vescovo della Diocesi affinché prendesse possesso della cattedra che fu di San Marziano. Già ne era passato di tempo dal momento in cui fu dato l’annuncio di S.E. Mons. Vittorio Viola in partenza per Roma ed il prossimo arrivo di don Guido Marini, ordinato successivamente Vescovo da Papa Francesco.
L’ingresso di un nuovo Vescovo è un evento che abbraccia una diocesi intera, che interessa tre provincie: Genova, Alessandria e Pavia. Capirete quanto siano estesi i Territori interessati.
Dio non me ne voglia se io mi permettessi di fare il parallelo con la riapertura di un teatro.
Piuttosto, occorre inviare un pensiero beneaugurante a S.E. Mons. Guido Marini per un proficuo lavoro sulla fede degli uomini, che oggi appare sempre più un rapporto che definirei “io me la vedo con Dio”.
E quanto ha contribuito la pandemia col suo periodo di chiese chiuse!