Oggi, in località Boscopiano nelle Strette del Borbera, è stato inaugurato il sentiero naturalistico “Anello del 60°”, un percorso realizzato dalla sezione CAI di Novi Ligure, in collaborazione con i Lions di Borghetto, Valli Borbera e Spinti per celebrare i sessant’anni di presenza del CAI in questo territorio.
Questo è un progetto iniziato diversi anni fa e concluso quest’autunno. Iniziato prima dell’emergenza sanitaria. Ed allora è proprio il caso di dire: Buon Compleanno CAI! Tutto è nato con la proposta di fare qualcosa di significativo per il sessantesimo anniversario della fondazione.
Tutto è nato in modo informale grazie ad una chiacchierata anche con Maria Grazia Gavazza, Presidente della Commissione interregionale tutela ambiente montano Liguria, Piemonte e Valle D’Aosta del Cai ed i soci. Il compleanno si festeggia con un po’ di ritardo ma sempre festa è! Il festeggiamento del sessantesimo era nel 2020, quindi ecco l’ideazione, la presentazione.
L’iniziativa consiste in 6 pannelli – molto belli – che accompagnano il sentiero, ci si impiega intorno alle 3 ore nel farlo tutto, con una zona montagnosa, una zona fluviale, un vero anello. Si chiama “Anello del 60°”.
Partenza da Boscopiano, così come l’arrivo. Oggi si inaugurava il primo pannello. Un pannello è sulla flora e la fauna della parte bassa, un altro sulla flora e la fauna della parte alta; si parte dai 300m di altezza e si arriva a sfiorare gli 800m, un dislivello significativo. Un sentiero per escursionisti e non per bambini in ciabatte, comunque di buon livello. Un pannello è sulla cartografia, sulla geologia. Gli ultimi due cartelli sono riferiti alla storia, molto importante al tempo della Liberazione la presenza dei partigiani sui monti della Val Borbera.
Si parla anche del borgo di Rivarossa, che è la punta più alta del percorso, un borgo quasi isolato. Il CAI ha ristrutturato e sistemato un bivacco proprio nei pressi per persone che vogliono fare escursioni in Val Borbera. Interessante la fauna con delle presenze di nomi simpatici come la rana appenninica, la biscia tassellata, uccelli rari e rapaci come l’aquila del serpente, il succiacapre che è un uccello delle dimensioni di un merlo, il lupo, i lepidotteri ed un uccello chiamato averla piccola (Lanius collurio Linnaeus, 1758) che è un passeriforme della famiglia Laniidae.
Il progettista Gianni Brocca, oltre ad individuare il percorso, ha curato la grafica delle bacheche e parte dei testi, mentre i Lions hanno contribuito economicamente alla loro realizzazione ed hanno intitolato l’itinerario anche a Melvin Jones, fondatore nel 1917 del Lions Club International. Il tutto in un’ottica di valorizzazione della zona, che è zona SIC – di Interesse Comunitario – attualmente gestita dall’Ente Parco IPAB e la volontà è quella di portare degli escursion su questi percorsi in modo da poter fruire di questo turismo lento ed ecocompatibile e con l’aiuto dei pannelli c’è l’informazione di ciò che si può trovare.
L’anello permette di toccare ecosistemi davvero interessanti: dalla zona boschiva, ad una zona ricca di conglomerato, fino alla zona di Rivarossa, che, come già scritto, è un borgo disabitato da parecchi anni, tante case stanno crollando, c’è soltanto una costruzione che riveste il ruolo di bivacco.
La parte davvero interessante dell’anello è quella di finirlo nel greto del Borbera, che è un pezzo di canyon, le Strette sono il canyon più lungo del Piemonte. E’ una zona di confine tra il conglomerati di Savignone – una pietra che sembra calcestruzzo – e i calcari dell’Antola. In certe occasioni si vede anche l’aquila reale e poi i serpenti, il biancone è abbastanza comune. Il consiglio di percorrenza della parte fluviale è indicata solo nella bella stagione, con acqua bassa.