Nella Frazione di Sant’Antonio a Basaluzzo, posta tra la chiesetta e la RSA S. Antonio, c’è una stele con una targa, ricorda un accadimento che si perde nella storia passata ed una data precisa
Qui cadde
Barthelemy Catherine Joubert
Comandante in capo
dell’Armata Francese
15 Agosto 1799
Barthélemy Catherine Joubert (Pont-de-Vaux, 14 aprile 1769 – Novi Ligure, 15 agosto 1799) è stato un generale francese. Partecipò, perdendovi la vita, alla battaglia di Novi.
Figlio di un avvocato, scappò da scuola a quindici anni per arruolarsi come volontario nel 3º Battaglione dell’Ain. Bruciate le tappe nella carriera (sergente nel 1791, sottotenente e poi tenente nel giro di pochi mesi nel 1792), partecipò alla prima campagna d’Italia.
Ferito e fatto prigioniero al Colle di Tenda, poi rilasciato, si distinse nel 1794 a Dego, come avanguardia del generale Masséna. Fu per questo nominato generale di brigata.
Prese parte, sotto Kellerman, alla conquista del Melogno, alla difesa di Borghetto, combatté a Loano, a Bardineto e al Monte Lingo. Partecipò alla campagna d’Italia del 1796-1797, distinguendosi a Montenotte, a Millesimo, a Pizzighettone, a Solferino, ad Arcole e a Rivoli.
Nominato comandante in capo dell’Armata d’Olanda, servì poi sul Reno e infine nuovamente in Italia.
In contrasto con il Direttorio, si dimise nel 1799 e tornato in Francia sposò Zefirina di Montholon, figlia adottiva del senatore Charles Louis Huguet de Sémonville e futura moglie di Etienne Jacques Joseph Alexandre MacDonald.
Richiamato in campo, gli fu affidato il comando delle forze francesi in Italia, in sostituzione di Moreau, che volle però tenere accanto a sé.
Attaccato dagli austro-russi a Novi Ligure (15 agosto 1799), morì nelle prime fasi della battaglia, colpito da un proiettile nemico, e fu sostituito al comando dallo stesso Moreau.
Dal sito www.distrettonovese.it Alla fine del XVIII secolo l’Europa era lacerata da conflitti che opponevano le grandi monarchie europee alla neonata Repubblica francese. Mentre Napoleone era impegnato nella Campagna d’Egitto, in Italia si combatteva un’importantissima battaglia per le sorti dell’Europa. All’alba del 15 agosto 1799, un ferragosto torrido, due eserciti si schieravano in battaglia: lunghe righe di uomini oppressi da pesanti equipaggiamenti ed elaborate divise, schiacciati dal pensiero di una sorte incerta. L’esercito francese, che comprendeva anche truppe polacche ed italiane nelle cui file militava il Foscolo, disposto sulle colline attorno alla città al comando del Generale B.C. Joubert, si trovava opposte le forze Austro-Russe, schierate a nord, agli ordini del Generale A. V. Suvarov: le due forze, per un totale di oltre 90.000 uomini, si affrontavano su un fronte di circa 7 chilometri tra S. Antonio e la Barbellotta. Gli eventi di quella tragica giornata (in cui si contarono più di 12.000 caduti) portarono alla sconfitta dell’esercito francese che al termine dello scontro fu costretto a ritirarsi verso il forte di Gavi, lasciando sul campo tra gli altri il comandante Joubert, colpito a morte all’inizio della battaglia e sostituito dal Generale Moreau. All’interno del laboratorio Solferino, è ubicato il plastico della Battaglia di Novi, realizzato dall‘Ass. Storico Modellistica Novese. Si tratta di una fedele riproduzione del campo di battaglia del 15 agosto 1799. Il teatro dello scontro è rappresentato minuziosamente e conta la presenza di circa 2.500 figurini dipinti a mano. Il plastico, in scala 1:1000, misura circa 9 metri quadrati e riproduce la parte centrale della battaglia, quella centrata sull’abitato di Novi. Le tracce della sanguinosa battaglia si trovano in Via Solferino (antica contrada del Carmine). Durante il periodo della battaglia, soggiornò nella Casa Norcia, Ugo Foscolo, l’immobile che ospitò il poeta è facilmente individuabile grazie all’affresco raffigurante la Madonna del Carmelo. Su questa contrada, in particolare sulla chiesa e sul convento dei carmelitani, si abbatterono le “bombe” degli Austro Russi alle prese con i Francesi che presidiavano la nostra città e le sue alture fino a Pasturana e Basaluzzo. In via Roma nei pressi della Chiesa di San Pietro, dove in facciata è facilmente individuabile una “palla di cannone” del combattimento. Passeggiando fino a Piazza Dellepiane angolo Via Paolo Da Novi si trova Palazzo Durazzo dove morì il Generale B.C. Joubert. A Pasturana troviamo la Scalinata detta “U sé”, uno dei luoghi della battaglia.