All'incontro svoltosi ieri mattina presso Palazzo Spinola a Rocchetta Ligure, per parlare di agricoltura, turismo e sostenibilità, non ha potuto partecipare Michele Negruzzo, Presidente dell'Associazione Albergatori e Ristoratori Val Borbera e Spinti. Per questo motivo ci tiene particolarmente a far conoscere per intero i contenuti di ciò che avrebbe detto nel suo intervento
Buongiorno a tutti. Intanto mi preme ringraziare l’amico e Sindaco di Rocchetta Ligure, Fabio Cogo, per averci invitato e dato la possibilità di intervenire. Dico solo due parole di presentazione per chi non ci conoscesse: siamo nati nel 1978 e, nel nostro settore, siamo una delle più longeve associazioni operanti sul territorio nazionale, continuativamente per 44 anni.
Togliendo i due anni di Covid sono 42 anni che proponiamo il nostro storico Tour Gastronomico di Primavera e Autunno. Con il Tour promuoviamo l’intero territorio e i suoi prodotti; inoltre collaboriamo con tutte le principali manifestazioni e associazioni.
Detto questo, come Presidente dell’Associazione Albergatori e Ristoratori vogliamo porre il focus su due temi fondamentali che potrebbero avere ampi margini di sviluppo, se gestiti in maniera corretta:
1) Turismo enogastronomico
2) Turismo lento, in particolare trekking e cicloturismo
1- Per quanto riguarda il turismo enogastronomico direi che ci piace vincere facile perché abbiamo una vastità di prodotti talmente eterogenea e di nicchia da poter essere invidiati da chiunque: ampia produzione di salumi, su tutti il salame Nobile del Giarolo; produzioni di formaggi, tra cui l’arcinoto Montebore; la carne all’erba; i vini, degnamente rappresentati dal Timorasso; la fagiolana; la mela carla; il miele; i tartufi; i funghi; le castagne; la selvaggina; etc.
Con questi prodotti realizziamo piatti tipici e portiamo in tavola le ricette della tradizione, facendo un lavoro di promozione non solo nei nostri confronti, ma soprattutto nei confronti dei prodotti ed il loro produttori
2- Riguardo al turismo lento, la nostra è una zona fortemente vocata a questo tipo di turismo: siamo sul confine delle Quattro Province in un territorio selvaggio, ricco di una fitta rete sentieristica che ci porta dalla bassa Val Borbera ai crinali dell’alta Valle attraversando rii, prati, boschi, paesi abbandonati e luoghi ricchi di storia e cultura.
Enogastronomia, Cicloturismo e Trekking sono punti di forza del nostro territorio, ma va da sé che sono fortemente subordinati ad interventi decisi sui servizi essenziali, per i quali noi chiediamo da tempo che vengano presi provvedimenti:
1) Le infrastrutture, in primis le strade, vi invito a seguirmi in alta Val Borbera dove potrete apprezzare lo stato in cui versano da decenni le nostre strade, tra buche, avvallamenti che sembrano montagne russe, cunette inesistenti che dovrebbero servire per il deflusso dell’acqua piovana, ma che invece si sono riempite di pietre e terra e dove sono cresciute piante e spine creando situazioni di pericolo che spesso si sono trasformate in incidenti reali per biciclette, moto, auto, causando incidenti e danni sia alle persone che alle cose
2) I trasporti: realizzare un servizio di trasporto che colleghi soprattutto l’Alta Valle dove è pressoché assente, con la Bassa valle, ma non limitarsi ai confini provinciali o regionali, ma creare una sorta di rete di trasporti con le province confinanti perché ricordo che siamo sul confine delle 4 regioni e chi cammina, chi si sposta a piedi o in bicicletta, non si pone il problema di confini amministrativi;
3) Dotare di rete WIFI l’Alta Valle dove in parecchi luoghi non arriva il segnale, vedi per es. da noi, ci siamo dovuti dotare di un impianto satellitare, per dare noi stessi e ai nostri ospiti un collegamento WIFI efficiente.
4) Si parla spesso di defiscalizzazione delle aree montane per favorirne il ripopolamento, io aggiungo che sarebbe opportuno parlare anche di aiutare chi ha scelto di rimanere in Valle, di investire di lavorare e di resistere nonostante il Covid e la peste suina, chi ci ha creduto e che ci crede da una vita e che ha fatto della “scomodità” dell’Alta Valle una scelta di vita.
Di interventi precisi non ne siamo a conoscenza e sarebbe ora di concretizzare.
Si potrebbe studiare una sorta di agevolazione sui carburanti perché noi dobbiamo spostarci per fare acquisti, per recarsi in banca, in posta, dal medico, negli uffici comunali, etc, se va bene facciamo minimo 30 Km, quindi capite che già si parte svantaggiati appena si mette in moto l’auto, quindi chiediamo, quindi chiediamo la possibilità di avere dei vantaggi sull’utilizzo del carburante. Chiediamo interventi anche sull’energia elettrica, sul gas o sul gasolio da riscaldamento. Su IMU, TASI chiediamo riduzioni o quantomeno si facciano pagare in base al fatturato, non è pensabile che al giorno d’oggi si ragioni ancora con le metrature perché i nostri locali si riempiono, forse, a Ferragosto, un giorno all’anno.
Bisogna capire che chi vive in queste zone non deve essere visto come un peso, ma noi siamo dei presidi sul territorio, siamo presenti tutti i giorni sul territorio, avvisiamo se qualcosa non va, segnaliamo eventuali anomalie, interveniamo in prima persona.
Senza di noi il territorio andrà a morire più di quanto già non stia facendo.
Per queste ragioni chiediamo interventi mirati per chi lavora nei nostri difficili, ma bellissimi territori
Grazie
Il Presidente
Michele Negruzzo